Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 05/08/2017, a pag.14, una breve foto-cronaca redazionale dal titolo "Quanto amore per i muri: i palestinesi 'omaggiano' Trump"
La propganda 'visiva' palestinista è indubbiamente efficace, usa e sfrutta ogni possibile occasione per trasmettere più messaggi possibile. Dal loro punto di vista, nulla da eccepire, non dovendosi occupare dei molti problemi che in una democrazia si cerca di affrontare e risolvere, loro, in Ap e a Gaza hanno scelto investire le risorse finanziarie che ricevono da tutto il mondo per combattere Israele. E poi lamentano le condizioni in cui vivono. Continuino così, se è questa la loro ragione di vita.
Trump esalta le capacità israeliane nel costruire m,uri e i graffittari palestinesi gli rendono «omaggio : due murales sono comparsi lungo il muro di separazione tra Betlemme e Gerusalemme. In uno Trump (ripreso da una foto scattata durante la visita al Muro del Pianto, a maggio) appoggia la mano al muro e dice: «Ti costruirò un fratello», ovviamente in Messico; nell'altro il presidente Usa è intento ad abbracciare una delle migliaia di torrette militari che costellano la barriera. L'autore è sconosciuto, nota solo la firma: Lushsux. Trump non ha mai nascosto l'interesse per il muro di Israele (illegale per la Corte Internazionale di Giustizia), tanto da aver pensato di coinvolgere nella costruzione di quello con il Messico compagnie di Tel Aviv.
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