MSF ha spiegato che i poliziotti non armati sono benvenuti, perché il loro regolamento non prevede armi sulle navi o nei campi o negli ospedali in cui operano. Questo per tutelare i loro operatori in zone calde, per esempio in Africa, dove militari armati volevano entrare in ospedale. Accettarlo in Italia sarebbe un pericoloso precedente. Per quanto riguarda il coordinamento, faccio notare che MSF ed altre ONG hanno sempre operato coordinate dalla centrale della Guardia Costiera a Roma, che li chiama in caso di bisogno, li autorizza se sono loro a chiamare, decide in quali porti debbano recarsi. Altra questione è la non trasbordabilità dei migranti su altre navi richiesta dal ministero. Si è fatto notare come questo ridurrebbe notevolmente la capacità di salvataggio dovendo ogni nave allontanarsi notevolmente dai luoghi dei naufragi senza potersi avvalere di navi di supporto. Il salvataggio in mare è a volte questione di minuti. Farei notare che la situazione venutasi a creare nel Mediterraneo deve essere risolta dagli Stati non dalle ONG che offrono solo il loro aiuto per le emergenze e che non si può indicarli come responsabili laddove le responsabilità sono altrove. Qui si guarda al dito e non alla luna.
Pino Fabio
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Mai.piu donazioni a loro.se non hanno.nulla da nascondere.....perché non firmare? Salvare vite è o non è la priorità?? ???......
Monica Munaro
Gentile Monica, gentile Pino,
Certamente, salvare vite è una priorità assoluta ma forse per alcuni vengono prima altre cose più interessanti...Proprio oggi i media parlano della inchiesta della Procura di Trapani sui rapporti tra le ONG e gli organizzatori dei barconi. Probabilmente su quel "Noi non firmiamo" gatta ci cova. Le ONG hanno rifiutato la presenza dei poliziotti, vedremo i risultati delle indagini quali illegalità riveleranno.
Un cordiale Shalom