Il quaquaraquà dei nuovi laburisti
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Hilik Bar con Antonio Guterres
Dopo l’elezione di Avi Gabbay a leader del Partito Laburista israeliano abbiamo letto molte cronache tutte inneggianti a un prossimo futuro del partito che si proporrà la sostituzione del governo diretto da Bibi Netanyahu. Vedremo, la lotta politica riserva sempre delle sorprese, non ha alcun senso fare oggi delle previsioni. Quello che sappiamo – anzi, che non sappiamo - è il programma del partito così come lo prevede Gabbay, di lui sappiamo poco in generale e nulla del programma.
Chi ce l’ha anticipato è stato il parlamentare laburista Hilik Bar, a New York per un incontro internazionale dei partiti socialisti alle Nazioni Unite, arrivati da almeno 100 paesi, inclusi tutti i paesi arabi e musulmani. Dopo la parole di prammatica “Gabbay ci porta la speranza per il futuro del partito laburista in Israele, riprenderanno i negoziati con i palestinesi e arriverà la pace in Medio Oriente”, insomma il solito refrain che si adatta in tutte le occasioni, una specialità nella quale il deputato Hilik Bar pare molto esperto, ecco arrivare una anticipazione: “ l’unica soluzione possibile è quella dei due stati.
Israele riconosce lo stato palestinese, i confini saranno quelli prima del 1967, beh, sì, ci sarà qualche scambio di territori, su Gerusalemme si negozierà, anche sulla sicurezza, sui rifugiati, ci si potrà mettere d’accordo anche sulla permanenza di cittadini israeliani nello stato palestinese; che Abu Mazen abbia escluso nel modo più assoluto questa possibilità a Hilik Bar non è nemmeno venuto in mente, tanto il quaquaraquà della filastrocca che recitava proseguiva senza interruzioni. Siamo sicuri che l’hanno ascoltato tutti con molto interesse, a partire dal Segretario Generale Antonio Guterres, senza contare i ‘socialisti’ venuti da mezzo mondo. Noi ci auguriamo che non gli diano retta gli israeliani, se Hilik Bar sarà il portavoce del nuovo Partito Laburista, Bibi Netanyahu può dormire sonni tranquilli, non sarà da loro che dovrà guardarsi.
Angelo Pezzana