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L'Unesco e la negazione della storia 11/07/2017

C'erano una volta le Tombe dei patriarch a Hebron. Questa ultima risoluzione dell'Unesco che dichiara come sito' palestinese',appunto,il secondo luogo santo dell'ebraismo,è una decisione surreale: cosi' l'ha definita, Bibi Netanyahu. Ancora: sono i nostri patriarchi e matriarche. Perchè tutta questa cattiveria,questi attacchi micidiali nei confronti del popolo ebraico? L'Unesco,si sa,è un subappalto dell'ONU. A sua volta, l'ONU è l'ente che dovrebbe favorire le varie soluzioni pacifiche di controversie internazionali, promuovere il rispetto per i diritti umani.Non piuttosto per i diritti dei palestinisti? Presumo sia notorio a tutti che la stragrande maggioranza di votanti sia formata da paesi arabi con i loro petroldollari. Perdonatemi il sarcasmo(sarà che sono troppo ottimista),quale sarà la prossima risoluzione dell'UNESCO? Se tutto è un falso storico,allora lo è anche l'arco di Tito che si trova a Roma. C'è un bassorilievo che mette in evidenza gli schiavi ebrei che portano sulle loro spalle,il depredamento della Menorah,il simbolo ebraico per eccellenza. Allora anche Tito è una invenzione;non sarà mai esistito. Presumo che la prossima risoluzione,riguarderà l'aria che respirano in Israele. Sarà appannaggio di chi? Di Israele o dei palestinisti? Una bella e difficile controversia da dirimere! Dovranno per forza di cose, ricorrere a fisici, a scienziati. Termino qui. Il mio fegato non ce la fa più. Shalom a tutti.

Alessandra Gargaro

Gentile Alessandra,
In questo periodo, che ormai dura da troppo tempo, il fegato di tutti noi è messo a dura prova. Lei conferma quello che io penso da tempo. Il diligente lavoro dell'ONU nel distruggere la storia di Israele mette in discussione le vicende di Roma antica e dello stesso cristianesimo e mi meraviglio che i veri storici, non quelli farlocchi, il Vaticano e le persone oneste non insorgano indignati dinnanzi a simili menzogne e travisamenti storici. Avevo parlato in un mio vecchio articolo proprio dell'Arco di Tito e della storia scritta, quasi in tempo reale, nei suoi bassorilievi. Esistono i libri di Giuseppe Flavio sulle guerre giudaiche, esistono persino le monete dell'epoca di Vespasiano che portano la scritta "Judaea capta". Esistono i Vangeli dove i cristiani leggono la storia degli ebrei, di Israele, dove non viene mai nominata la parola arabo, palestinese o Palestina. Anche chi non è credente deve considerarne la innegabile documentazione storica. Alla luce di tutto questo non si può pensare che una cosa sola: qualcuno sta architettando la distruzione di Israele accanendosi contro le sue radici, la sua storia, il suo spirito. Hanno fatto male i conti però, noi non cederemo mai. Un cordiale shalom


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