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Qatar e Arabia Saudita pronti per il prossimo round Analisi di Mordechai Kedar http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/20719 Cresce di giorno in giorno la tensione tra il gruppo di quattro Paesi - Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto – e il Qatar, sostenuto dalle grandi e potenti forze di Iran, Iraq, Turchia, Russia e del libanese Hezbollah. I quattro Paesi hanno presentato un elenco di 13 richieste con un ultimatum per la loro attuazione alla lettera. Nel frattempo sono state respinte. Ecco l’elenco delle richieste con i miei commenti tra parentesi: 1. Il Qatar dovrà annunciare ufficialmente la riduzione del suo corpo diplomatico in Iran, la chiusura delle missioni diplomatiche iraniane in Qatar, la rimozione dei membri della Guardia Rivoluzionaria Iraniana dal Qatar, l’annullamento di qualsiasi cooperazione militare e di intelligence con l’Iran. Sono consentiti scambi commerciali nel rispetto delle sanzioni internazionali e americane purché non danneggino gli Stati del Golfo. 2. Il Qatar deve chiudere immediatamente la base militare turca in costruzione e troncare ogni forma di cooperazione con la Turchia sul suolo del Qatar. 3. ll Qatar deve recidere ogni legame con “organizzazioni terroristiche, settarie (ad es. gli Sciiti) e ideologiche” , tra cui la Fratellanza Musulmana, lo Stato Islamico (Daesh), al Qaeda, il Jabhat Fateh al-Sham (l’ex Jabhat al Nusra siriano) e l’Hezbollah libanese. Il Qatar deve dichiarare ufficialmente che queste sono organizzazioni terroristiche, riconosciute come tali dall’elenco delle organizzazioni terroristiche pubblicato dai Sauditi, dal Bahrein, dagli Emirati Arabi e dall’Egitto, e deve aggiornare la sua lista in accordo con qualsiasi elenco venga pubblicato in futuro dai quattro Paesi. 4. Il Qatar deve bloccare qualsiasi tipo di finanziamento a persone, gruppi o organizzazioni definiti terroristici da parte della monarchia araba saudita, dagli Emirati Arabi Uniti, dall’Egitto, dal Bahrein, dagli Stati Uniti e da altri Paesi (si allude forse a Israele e alla sua definizione di organizzazioni terroristiche per quanto concerne Hamas e alcune organizzazioni palestinesi?). 5. Il Qatar deve consegnare ai quattro Paesi i terroristi ricercati dall’Arabia Saudita, dal Bahrein, dagli Emirati Arabi e dall’Egitto; deve congelare i loro capitali e fornire qualsiasi informazione richiesta sulle loro proprietà e sui loro movimenti di denaro. 6. Il Qatar deve chiudere la rete televisiva panaraba al Jazeera . 7. Il Qatar deve smettere di interferire negli affari interni di Stati sovrani; non dovrà più concedere la cittadinanza a persone ricercate dai quattro Paesi e annullare quella già concessa a tali individui. 8. Il Qatar dovrà risarcire i danni per la perdita di vite umane e danni finanziari causati dalle sue politiche negli ultimi anni (come?), per un importo da coordinare insieme. 9. Il Qatar deve unire forze militari, politiche, sociali ed economiche con gli Stati del Golfo e dei Paesi arabi (vale a dire porsi sul mercato del gas e del petrolio in modo da non causare un calo dei prezzi che danneggerebbe gli altri Stati del Golfo) compatibilmente con l’accordo (precedente) firmato con la monarchia saudita nel 2014. 10. Il Qatar deve consegnare i dati personali di tutti i membri dell’opposizione (organizzazioni) che ha supportato in passato, deve tagliare qualsiasi legame con l’opposizione politica in Arabia Saudita, Emirati, Egitto e Libia e consegnare tutti i file con i dettagli dei suoi contatti e dell’aiuto fornito. 11. Il Qatar deve chiudere tutti i canali multimediali che finanzia direttamente e indirettamente. 12. Il Qatar deve accettare tutte queste richieste entro 10 giorni dalla presentazione o l’elenco sarà annullato. (Il documento non precisa quali misure dovrebbero essere adottate se il Qatar rifiutasse di accettare tali condizioni.) 13. Il Qatar deve accettare l’ispezione mensile (per verificare l’attuazione) di tali richieste durante il primo anno dopo l’adesione, e un’ispezione trimestrale durante il secondo anno. Dopo di che, sarà sufficiente un controllo annuale.
Uno sguardo da vicino al documento presentato al Qatar dai quattro Stati mostra che contiene tre importanti richieste: tagliare le relazioni politiche con l’Iran; allontanare tutti i sovversivi che complottano contro i regimi che hanno presentato le richieste; chiudere i mezzi di comunicazione gestiti o sostenuti dal Qatar, tra cui al Jazeera, il più importante. Il Qatar ha affermato di non poter accettare le richieste in quanto limitano la sua sovranità. La reazione del Qatar è stata a dir poco sorprendente, poiché tutto quello che ha fatto l’Emiro dal momento in cui ha assunto il potere nel 1995, è stato di interferire pesantemente nelle questioni interne degli altri Paesi, sostenendo i gruppi di opposizione nel tentativo di sconvolgere la loro sovranità. Il mediatore tra il Qatar e i quattro Paesi alleati è l’Emiro del Kuwait, che ha chiesto di prolungare il tempo dell’ultimatum: gli sono stati concessi due giorni, che finiranno poco dopo la pubblicazione di questo articolo. Fino ad allora le richieste sono state congelate. Tuttavia, è difficile prevedere i risultati finali per diversi motivi: - L’ultimatum non ha precisato le misure che sarebbero adottate contro il Qatar se rifiutasse di aderire alle richieste del documento e anche se non è certo che la coalizione abbia il potere di fare qualcosa d’altro, oltre all’espulsione del Qatar dal Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC), ci sono altre misure che potrebbero essere prese… In un precedente articolo avevo evidenziato la possibilità che i sauditi invadano il Qatar e mettano fine al dominio della famiglia al Thani, ma questo potrebbe portare ad una conflagrazione con l’Iran se questo dovesse decidere di aiutare il Qatar militarmente. - Un’invasione saudita deve essere coordinata con gli Stati Uniti, perché l’Arabia Saudita ha bisogno del sostegno statunitense per un passo di questa gravità, in modo da far sì che l'Iran abbia altri pensieri nel caso di adesione al conflitto. I Sauditi hanno bisogno dell’intelligence e dell’assistenza militare americane, oltre al veto statunitense nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU contro le risoluzioni che saranno sollevate da Paesi come la Russia e l’Iran. - Tuttavia, è qui che subentra il Segretario di Stato americano Tillerson. Lui ha definito le richieste nei confronti del Qatar troppo pesanti e i Ministri degli Esteri europei sono d’accordo con lui. Le loro dichiarazioni sono state trasmesse in continuazione da al Jazeera. Le affermazioni di Tillerson potrebbero essere il risultato dei suoi positivi rapporti di affari a lungo termine ottenuti con il regime del Qatar nel settore dell’energia, ma ha certamente inferto un colpo negativo ai tentativi dell’Arabia Saudita di mettere a nudo la gola del Qatar. - Erdogan si è manifestato a favore del Qatar e si è unito al crescente numero di Paesi arabi e islamici che hanno buone relazioni con il Qatar. Questo Paese non ha cambiato le sue politiche e continua a dichiarare che può resistere, per sempre se necessario, al boicottaggio imposto dalla coalizione dei quattro Paesi. Il Qatar ha anche annunciato di continuare a sviluppare un altro giacimento di gas, cosa che può spingere ad un forte ribasso dei prezzi dell’energia in seguito a questa forte immissione sul mercato. Ciò danneggerebbe l’Iran, ma soprattutto, nuocerebbe immensamente all’economia saudita. Il 5 luglio, mercoledì mattina, è stato annunciato che il Qatar aveva inviato una risposta all’ultimatum, ma non sono stati comunicati i suoi contenuti. Il Ministro degli Esteri saudita ha dichiarato che “i quattro Stati risponderanno a breve alla risposta del Qatar” senza fornire ulteriori dettagli. Io allora ho pensato che se il Qatar si fosse inchinato all’ultimatum, il Ministro saudita avrebbe letto con orgoglio a tutto il mondo, la sua lettera di sottomissione. Dal momento che non lo ha fatto, ho pensato che il Qatar si sia rifiutato di accettare. Questa deve essere la situazione, dato che i Sauditi hanno tenuto un incontro di emergenza al Cairo con gli altri membri della coalizione per decidere i loro prossimi passi, vale a dire se aumentare la pressione sul Qatar, o se ridimensionare le richieste. Il rifiuto del Qatar e la ritirata dei Sauditi significa una grande vittoria dell’Iran sui Sauditi. I prossimi passi della coalizione non sono chiari, ma molto probabilmente faranno tutto il possibile per proseguire la lotta con la coalizione opposta, costituita da Qatar, Iran, Turchia e che ha anche l’appoggio della Russia. Il Presidente americano Donald Trump dovrà decidere quale tipo di Medio Oriente vuole: una regione controllata da una coalizione iraniano-qatariota-turca o da una saudita-egiziano-emiratese. Le due coalizioni si avvicinano rapidamente ad uno scontro frontale. Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi. http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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