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La Stampa Rassegna Stampa
08.07.2017 Sinai, strage dello Stato islamico contro l'Egitto
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 08 luglio 2017
Pagina: 14
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Strage Isis nel Sinai, uccisi 26 militari»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/07/2017, a pag. 14, con il titolo "Strage Isis nel Sinai, uccisi 26 militari", la cronaca di Giordano Stabile.

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Giordano Stabile

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La scena dopo un attentato dello Stato islamico nel Sinai

L’Isis lancia la più violenta offensiva contro l’esercito egiziano in Sinai degli ultimi tre anni e dimostra di voler ancora fare della Penisola una base territoriale alternativa alla Siria e all’Iraq, dove ormai è stato messo all’angolo. Decine di jihadisti, con fuoristrada kamikaze, lanciarazzi e armi automatiche, hanno attaccato i check-point dei militari nel Nord della Penisola, vicino alla cittadina di Al-Barth, a pochi chilometri da Rafah e dal confine con Israele.

Dopo aver sfondato le linee di difesa con i veicoli esplosivi, i terroristi sono riusciti a penetrare in una base e hanno fatto strage di soldati: almeno 26 sono stati uccisi, 33 feriti. L’esercito ha poi reagito con blindati e tank, ha distrutto «sei veicoli» e ucciso «almeno 40 terroristi». Ma la battaglia è durata per tutta la mattina e nei combattimenti è rimasto ucciso anche il comandante del 103º battaglione, l’unità speciale «Fulmine», il colonnello Ahmed Mansa. Un duro colpo per le forze anti-terrorismo del Cairo. I jihadisti avrebbero ucciso anche decine di miliziani beduini che recentemente si sono alleati con il governo centrale, dopo che l’Isis ha proibito il contrabbando di sigarette, uno dei traffici più lucrosi per le tribù che vivono nella zona di frontiera.

L’azione dimostra che il gruppo Ansar al-Bayt al-Maqdis, che ha giurato fedeltà allo Stato islamico nel 2014, è cresciuto a livello di organizzazione ed è in grado di condurre complesse operazioni militari. I jihadisti hanno compiuto numerosi attacchi contro i cristiani copti in Sinai, nel Delta del Nilo e al Cairo, comprese le stragi durante la Domenica delle Palme, subito prima della visita in Egitto di Papa Francesco. Gli agguati alle forze di sicurezza nell’area di Al-Arish sono frequenti ma mai si era visto un assalto coordinato, probabilmente con oltre 100 combattenti. Segno che l’Isis continua a «investire» nella branca egiziana, il Wilayat Sinai.

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