Gentilissima Signora Fait, dissento dall’interpretazione data da Andrea Zanardo del successo di vendite del libro ‘bianco’ di Assaf Voll sullla storia del popolo palestinese. Se fossi una persona che acquista libri su internet, anziché ostinarsi a sfogliarli e comprarli in libreria, avrei potuto anch’io acquistare quel libro credendo di ricevere un vero testo di storia, aspettandomi, come parte introduttiva, una storia della popolazione araba delle terre sulle due rive del Giordano (la Terra d’Israele nei suoi massimi confini biblici) dalla conquista araba nel VII secolo alla caduta dell’impero ottomano e, più in dettaglio, le vicende della popolazione araba e dei movimenti nazionalistici arabi durante il Mandato Britannico sulla Palestina e tutti gli eventi successivi all’indipendenza di Israele (annessione della ‘Cisgiordania’ da parte dell’attuale Giordania e occupazione di Gaza da parte dell’Egitto, formazione dei movimenti politici e terroristici palestinesi, successivi conflitti arabo-israeliani, Conferenza di Madrid e Accordi di Oslo, fino al giorno d’oggi). Naturalmente, non escludo che fra i compratori del libro vi siano simpatizzanti della causa palestinese senza ombra di comprensione per Israele, come non escludo, soprattutto dopo aver letto diversi articoli di stampa ebraica (non solo israeliana) in inglese, che qualche copia possa esser stata comprata da amici di Israele (ebrei o no) consapevoli del suo effettivo non-contenuto, per divertimento o per esibirne le candide pagine a qualche conoscente con propensioni per il movimento BDS. Ma vi sono anche altri potenziali lettori di una vera opera sull’argomento e non mi stupirei se Amazon avesse ricevuto un numero di ‘resi’ e di proteste sufficienti ad indurla a ritirare il libro dal commercio. Il che non toglie che, sotto il profilo propagandistico, il libro ‘bianco’ sia, a suo modo, geniale, anche se credo che non aver scritto neppure un capitolo sugli ultimi decenni lo indebolisca. Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca
Gentile Annalisa,
Naturalmente l'autore avrebbe potuto scrivere qualcosa sui "palestinesi" dal 1967 ad oggi visto che prima non portavano questo nome ma facevano parte del popolo arabo del Medio Oriente. Pensi però all'impatto su un lettore curioso di conoscere bene la storia del popolo che non c'è, nè mai c'è stato, che però vuole rubare agli ebrei tutta la Terra, cioè Erez Israel, pensi alla reazione furibonda di un filopal che magari ha ordinato il libro per sbattere in faccia ai filosionisti la storia millenaria del popolo amato, che loro si ostinano a non riconoscere, e si trova davanti centinaia di pagine bianche. Si, l'Idea è stata geniale e confesso che il solo pensiero della rabbia che sicuramente avrà provocato in molti simpatizzanti palestinesi e paladini dei loro diritti, mi diverte immensamente. Non credo che Amazon abbia sospeso la vendita del libro a causa delle proteste di alcuni delusi lettori, penso che il motivo siano piuttosto le minacce di pericolose ritorsioni di cui i palestinesi e loro sostenitori non sono mai parchi.
Un cordiale Shalom