Santoro/Servizio Pubblico: oltre all'abominio anche la noia
Commento di Deborah Fait
http://www.serviziopubblico.it/puntate/51079/
In studio, oltre ai soliti giovani, esattamente quelli della prima puntata, meno il macho neonazista con gli stivaloni stile Gestapo, lo storico Emilio Gentile, la filsofa Donatella Di Cesare, lo scrittore Giuseppe Genna. Dopo la prima orrenda puntata, la Rai è stata innondata di lettere di protesta, è stata firmata, sul web, una petizione, ha protestato la Comunità ebraica affinchè i dirigenti della Tv di stato pensassero all'abominio che stavano mandando in onda ma tutto è stato inutile. La trasmissione è andata avanti come deciso, senza pietà, senza rispetto, priva della più elementare etica e con i soliti improponibili paragoni.
Donatella Di Cesare: "dopo Auschwitz dopo Treblinka non avremmo mai voluto vedere altri campi , oggi abbiamo i campi Rom, i campi per i rifugiati" .
No no no no! Non è possibile. I campi Rom come Auschwitz? I campi dei rifugiati come Treblinka? Auschwitz con tre milioni di morti, il gas, i crematori, i cani che azzannavano i bambini, le baionette che li infilzavano al volo, Mengele che li sezionava dopo aver tagliato le corde vocali per non essere disturbato dalle loro urla.
Treblinka dove venivano portati i bambini orfani prima di eliminarli?
Spaventoso, crudele e superficiale.
La grottesca figura del Fuehrer, impersonato da un attore, il rapporto incestuoso con la nipote, trattato già nella prima puntata, ripreso a lungo nella seconda, fino alla noia. L'orrore di Hitler e del nazismo ridotto a un incesto. Il periodo più buio nella storia del mondo messo in atto da un criminale vigliacco, un mostro, il Male assoluto, ridotto a una grottesca fiction danzante sulla Memoria di 6 milioni di ebrei.
Santoro e la Rai hanno calpestato quella Memoria e le sofferenze di un intero popolo, hanno calpestato lo strazio che usciva dai camini di Auschwitz, hanno cercato di umanizzare l'infamia del mostro. Ecco, quello che più mi ha indignata e rattristata è stata l'assoluta mancanza di rispetto e di delicatezza nei confronti di un popolo distrutto che è riuscito a rinascere dalle proprie ceneri a dispetto di chi ne voleva la fine e soffre ancora ed è ancora odiato, perseguitato, minacciato di morte e boicottato nel proprio Paese, Israele.
Mancanza di rispetto verso un popolo intero che porta nella carne quel ricordo, verso chi, vedendo la trasmissione, si è sentito ferito e lacerato dall'assurdo tentativo di rendere più umana la figura di chi, persino nella disfatta e prima di suicidarsi, disse " I tedeschi devono essermi grati per aver liberato la Germania dagli ebrei".
L'indifferenza vergognosa per le vittime, per chi è sopravvissuto ed è ancora perseguitato da quegli incubi. Argomenti così complicati, delicati e dolorosi devono essere trattati con la massima discrezione non come ha fatto Santoro, un elefante in un negozio di cristalli. La Shoah per noi ebrei è dentro la nostra carne, anche chi non l'ha vissuta direttamente se ne sente straziato ed è disumano, cattivo, persino stupido, parlarne con leggerezza senza tener conto che certi paragoni vergognosi possono ferire terribilmente chi vive ancora nel proprio inconscio il terrore dei treni piombati, delle urla dei carnefici che smistavano i prigionieri appena arrivati nei campi, dei pianti dei bambini terrorizzati e separati dalle madri, dei colpi alla porta di chi veniva a trascinarti via.
"I tedeschi non sapevano niente perchè i campi di sterminio erano situati fuori dalla Germania" ha detto la Di Cesare. Certo! Erano tutti ciechi sordi e muti i tedeschi e, giustamente, ha ribattuto Simone, un ragazzo ebreo di Torino "Si può davvero pensare che i tedeschi non sapessero? " , ha ricordato che il campo di Mauthausen ( dove furono uccisi 320.000 persone) era in Austria. I tedeschi non vedevano arrivare i camion nazisti e protare via i loro vicini ebrei ogni notte ? Dalle scuole non vedevano sparire studenti e insegnanti ebrei? E, ha ancora ricordato Simone, Pio XII non poteva non sapere eppure non ha mosso un dito per fermare il genocidio degli ebrei.
Santoro e la Rai si sono resi responsabili di mistificazione della storia, di leggerezza, di mancanza di rispetto umano e hanno dato vita, una volta di più, con una pesantezza e un menefreghismo inimmaginabili, al pericolo dell'odio antisemita emerso dagli interventi dell'italo-marocchino Yussef e del ragazzo Rom, fatti in prima serata sulla TV di stato. Purtroppo tutte le volte che in televisione si parla di ebrei e di Israele in modo sconsiderato e oltraggioso, emerge dalle fogne del web il solito branco di odiatori e noi, tutti noi, dobbiamo sopportare, una volta di più, gli insulti più sconvolgenti e le piu incredibili e mistificanti accuse.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"