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Rumori di guerra in Medio Oriente Cari amici, non per fare allarmismo, ma per realismo e per prepararci, credo che vada presa sul serio una serie di allarmi che arrivano da giornalisti e politici israeliani. Vediamo le ragioni di pericolo. Anche al Sud la minaccia è grave, dovuta soprattutto alla difficoltà che Hamas ha di gestire il territorio di Gaza, in terribile crisi economica. E’ stata l’Autorità Palestinese a tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici a Gaza, a impedire il ricorso agli ospedali israeliani per i malati, negando loro anche le medicine, a bloccare i rifornimenti di gasolio e a smettere di pagare il conto dell’elettricità fornita da Israele. Ve ne ho parlato qui (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=66642 ), in una cartolina che qualcuno ha preso male perché non ha capito che i terroristi opprimono anche la loro stessa gente e la mandano cinicamente al massacro. Hamas ha sempre risolto i suoi problemi interni cercando di rilegittimarsi attaccando Israele, al costo di provocare una nuova guerra senza speranza, con le conseguenti inevitabili distruzioni. Ma qui chi sta consapevolmente soffiando sul fuoco (come fece del resto anche nel 2014) è Abbas, in conflitto acuto con Hamas, che vuole ottenere un triplo risultato provocando uno scontro: delegittimare Israele, indebolire Hamas, riportare il “problema palestinese” al centro dell’agenda internazionale, da dove è in sostanza sparito. Israele ne è ben consapevole, come dimostra questa intervista del ministro della difesa Liberman (http://www.timesofisrael.com/liberman-abbas-trying-to-draw-hamas-into-war-with-israel/ ) e quindi cercherà di non cadere nella trappola, ma nel momento in cui da Gaza partissero nuovi bombardamenti sulle città israeliane, difficilmente potrebbe evitare una reazione, che anche su questo fronte dovrebbe essere più penetrante del passato. Insomma, i rischi di guerra ci sono. Non dalla parte di israele, che non ha rivendicazioni né sul Libano né su Gaza, ma da parte dei gruppi terroristi che per loro natura praticano l’avventurismo e non possono concepire la calma se non come preparazione all’attacco. Bisogna avere fiducia nella forza dell’esercito israeliano e nella lucidità tattica di Netanyahu, che sono entrambi grossi frani alla follia dei terroristi e dei loro sostenitori in Europa, sempre purtroppo meglio accetti nel nostro continente (http://www.jpost.com/Diaspora/Berlin-mayor-allows-Hezbollah-to-march-in-Zionists-out-of-Israel-rally-497756 ) e sempre più appoggiati dalle organizzazioni internazionali (http://www.italiaisraeletoday.it/lonu-snobba-la-denuncia-israeliana-sulle-postazioni-militari-hezbollah-camuffate-da-ong-ambientaliste/ ). |
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