Li ricordo con trepidazione ed esultanza. Li ho vissuti da giovane universitario condividendo allora come ora l'ideale del popolo ebreo che finalmente riusciva a definire il proprio Stato, combattendo una delle guerre più eroiche e giuste che io conosca, forse la più giusta in assoluto! Ricordo con affetto ed ammirazione quei ragazzi che sacrificarono la propria vita per un ideale di giustizia vera! Ricordo Moshe Daian un vero genio di strategia militare eppure modesto e semplice come Ben Gurion e la splendida Golda Maier! A questo Israele sarei fiero di appartenere, mentre invece devo accontentarmi di questo mio Stato italiano che non sa che esprimere codardia e malanimo!
Lettera firmata
Gentile Amico,
Non poteva trovare parole migliori per descrivere quei giorni pieni di emozioni. Quella guerra è stata veramente eroica, un amico mi raccontava che in una zona del deserto un drappello di nostri soldati, con un'unica jeep, è stato attaccato dagli egiziani e, per far credere al nemico di essere in tanti e non un pugno di uomini, correvano da una duna all'altra sparando e alla fine hanno respinto quel plotone di egiziani che li aveva assaliti. La stessa cosa accadeva sul Golan. Esiste una famosa fotografia di quei giorni : una lunghissima fila di scarpe abbandonate dagli egiziani in fuga. La Guerra dei sei Giorni è stata fatta non solo con il coraggio della disperazione ma anche con una enorme inventiva e grande fantasia. Questi tre elementi hanno dato i risultati che sappiamo e hanno permesso a Israele di vivere e diventare sempre più forte.
Un cordiale Shalom