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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.06.2017 Israele, il solito capro espiatorio
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 giugno 2017
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Israele, il solito capro espiatorio»

Israele, il solito capro espiatorio
Commento di Deborah Fait

Leggevo oggi sui media israeliani che Donald Trump, firmando giovedì l'ennesimo rinvio riguardo allo spostamento dell'ambasciata USA a Gerusalemme, ha tradito le promesse fatte ai suoi elettori. E' vero, quelle sue parole "Appena sarò eletto la nostra ambasciata verrà trasferita a Gerusalemme!" ci avevano fatto sognare anche se alcuni erano scettici. Io, orttimista, ho pensato "Finalmente! Dopo 22 anni dalla legge del Congresso, varata nel 1995 e sempre rinviata, ecco un Presidente con le palle!"
A questo punto, però, devo fare un altro tipo di ragionamento che non ha niente a che vedere con il tradimento ma con la paura. Proviamo a pensarci, Trump è veramente un uomo che va controcorrente e che non teme le critiche, è un uomo burbero che se ne frega delle regole e soprattutto ama davvero Israele.
Bene, se un uomo così, diverso dal dandy filoarabo Obama, diverso dal tremebondo Clinton e persino diverso da Bush figlio, ha deciso di rimandare il trasferimento dell'ambasciata nella capitale di Israele, significa che il potere degli arabi palestinisti è immenso, significa che le loro minacce fanno paura davvero. Pochi giorni prima del viaggio di Trump in Israele, è stato ricevuto alla Casa Bianca re Abdallah di Giordania che, per sè, non conta niente ma che è legato a doppio filo con i palestinisti. Non ci è dato sapere cosa si siano detti il re e il presidente, ma sicuramente avranno parlato di Gerusalemme e del pericolo terrorista che incomberebbe sul mondo occidentale se gli Stati Uniti la riconoscessero, ufficialmente, capitale di Israele.
"Eccolo là, ho pensato guardando l'incontro tra i due, l'ambasciata resterà a Tel Aviv" . Non vedevo altro motivo per quella visita improvvisa, fatta quasi in sordina, senza pompa, senza mogli al seguito. Un avvertimento e null'altro... attenzione Trump, lascia perdere l'ambasciata....hai presente i kamikaze?
Sono esagerata? Può darsi ma io non mi fido degli arabi e credo fermamente nel loro odio. Del resto come ci si può fidare di gente che impedisce persino l'innocente programmazione di un film (Wonder Woman)perchè la protagonista è israeliana (Gal Gadot)? E' demenziale.
Trump, durante la sua visita in Israele, è andato a incontrare il terrorista Abu Mazen col quale, secondo varie voci di corridoio, pare si sia molto arrabbiato dandogli dell'impostore. Beh, se fosse vero, è stato anche troppo buono, Abu Mazen non è solo un bugiardo impostore, è un terrorista, un corrotto, una disgrazia dell'umanità pari al suo predecessore. Il mondo sa di quali orrori siano capaci i palestinisti quando si scatenano in tutta la loro ferocia, l'Europa ha assaggiato il loro terrorismo ( anche se per amore fingono di aver dimenticato tutto), Israele lo conosce molto bene e continua a combatterlo ma oggi il pericolo è anche maggiore dato il legame tra hamas e l'isis e l'OLP sempre pronto ad armare i suoi terroristi suicidi.
Insomma Gerusalemme, capitale di Israele da più di 3000 anni è, a causa dell'invenzione di un popolo inesistente avvenuta nel 1967, il ricatto cui è sottoposto persino il Presidente degli Stati Uniti d'America.
Un ex terrorista palestinista, poi diventato ministro di qualcosa dichiarò nel 1977 : "Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno Stato palestinese è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l'unità araba contro lo Stato d'Israele. In realtà oggi non c'è differenza tra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Oggi parliamo dell'esistenza di un popolo palestinese per ragioni politiche e strategiche .... non attenderemo nemmeno un minuto per unire la Palestina alla Giordania. »
Lasciamo stare Trump e la sua...prudenza...e torniamo alla Guerra del 6 Giorni perchè , dopo la porcheria mandata in onda da Rai 3 a cura di Gad Lerner, altri si sono dati da fare per riscrivere la storia e dare a Israele la responsabilità di quella guerra, liberando gli arabi da ogni colpa.
E' l'ideologia sinistra che imperversa e continua a leccare i piedi persino a chi non c'è più come Gamal Nasser, il fautore e organizzatore di un assedio a Israele che doveva essere mortale e definitivo: L'annientamento totale.
Israele, una settimana prima dell'inizio della guerra , era stretto in una morsa, eserciti arabi premevano ai confini da tutte le parti, i caschi blu dell'ONU furono cacciati da Nasser. Siria e Giordania, Libano e altri eserciti del mondo arabo affilavano le armi e il dittatore egiziano urlava alla radio militare, che avrebbero calpestato il suolo della "Palestina" intriso di sangue ebraico.

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Oggi & 50 anni fa davanti al Kotel
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David Rubinger

Ho trovato in internet alcune delle frasi pronunciate dai vari capi e capetti arabi :
"31 maggio 1967 "Gli eserciti di Egitto, Giordania, Siria e Libano sono pronti ai confini di Israele,  pronti ad affrontare la sfida, mentre dietro di noi sono gli eserciti di Iraq, Algeria, Kuwait, Sudan e l'intera nazione Araba. Questo atto stupirà il mondo. Oggi sapranno che gli arabi sono pronti per la battaglia, è scoccata l'ora. Abbiamo raggiunto la fase dei fatti e non di altre dichiarazioni " (Nasser, Presidente Egiziano che, un paio d'anni dopo l'amara sconfitta che davvero ha stupito il mondo è morto d'infarto)
31 maggio 1967 "L'esistenza di Israele è un errore che deve essere corretto. Questa è la nostra occasione per spazzare via l'ignominia che è stata con noi dal 1948. Il nostro obiettivo è chiaro: cancellare Israele dalla carta geografica. (Aref, Presidente dell'Iraq) "Secondo i termini dell'accordo militare siglato con la Giordania, l'artiglieria giordana, coordinata con le forze di Egitto e Siria, è in grado di tagliare Israele in due nei pressi di Qalqilya, dove il territorio israeliano, dal confine dell'armistizio Giordano al Mar Mediterraneo, è largo solo 12 km." (Al Akhbar, quotidiano del Cairo)
il fondatore e capo dell'Olp, Ahmad Shukieri, dichiara: "Chi sopravviverà rimarrà in Palestina, ma a mio parere non rimarrà vivo nessuno"
Chissà se Gad Lerner ha letto l'articolo di Ben Dror Yemini pubblicato da Israele.net http://www.israele.net/scusate-se-abbiamo-vinto-ma-lunica-alternativa-era-lannientamento . "Scusate se abbiamo vinto" !
Israele, solito capro espiatorio, incolpato oggi dai vari progressisti filoislamici, persino di essersi difeso dal massacro.
Ricordo alcuni titoli di giornali dell'epoca "Israele in guerra rischia la distruzione!"
Ricordo l'angoscia non solo nostra ma dell'opinione pubblica, probabilmente tutti si aspettavano una seconda Shoah, come poteva vincere quel piccolo paese circondato da centinaia di milioni di nemici.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, ecco la delusione, il colpaccio che fece arrabbiare il mondo intero: Israele vinse la guerra, non solo la vinse ma lo fece in 6 giorni e con pochi mezzi anche a causa dell'embargo della Francia che rifiutò di mandarci le armi già regolarmente pagate.
Incredibile, meravigliosa e disperata vittoria ancora oggi studiata nelle Accademie Militari ma che non ci è mai stata perdonata perchè ha decretato una cosa sola: Israele è qui per restare alla faccia di chiunque.
La reazione rabbiosa dell'occidente ha voluto significare una cosa sola, Israele avrebbe dovuto perdere ed essere annientato per permettere al mondo di piangere sulla sua sorte e sentirsi tanto buono e compassionevole.
Chissà perchè gli ebrei piacciono tanto da morti! E' uno dei misteri, senza risposta, dell'umanità.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"
"Non si chiama Cisgiordania, si chiama Giudea e Samaria"


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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