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I bambini e i vestiti del nazismo 01/06/2017

Leggendo il suddetto articolo, mi è venuto in mente, chissà come mai e perché, un film che ho visto tempo fa su Canale5 (mi pare) in occasione del 27 Gennaio: "IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE". In breve si trattava del figlio decenne o poco meno di un direttore nazi di un lager in Polonia, che si era intrufolato nella "zona proibita" e aveva fatto amicizia con un bambino ebreo. Fino a cambiarsi gli abiti e... finire nella camera a gas con gli altri. Forse sarà stata una fiction, ma se fosse avvenuto sul serio, mi spiace per il bambino, ma sarebbe stata una lezione per suo padre. Mi sono spiegato? Shalom.

Mario Salvatore Manca di Villahermosa

Gentile Mario,
Ho visto il film "Il bambino con il pigiama a righe" e devo dire che la pellicola supera per emozione il libro di John Boyne da cui è tratto. Una storia straziante di bambini innocenti all'ombra degli orrori del nazismo. Un esempio terrificante di come un semplice scambio di abiti fatto per gioco possa portare alla catastrofe quando il Male assoluto travolge tutto, compresa l'innocenza dei bambini. "Vestire come si vuole è simbolo di libertà" scrive Roberto Giardina ed è vero. Purtroppo nel periodo in cui il Demonio imperversava in Europa, la libertà di vestrisi come uno voleva portava alla morte.
Un cordiale Shalom


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