Riprendiamo dal DUBBIO di oggi, 01/06/2017, a pag. 11, la breve "L'Onu (ri)censura Israele: 'Responsabile della crisi' ".
L'Onu continua ad adottare un doppio standard e a condannare a priori l'unica democrazia del Medio Oriente, Israele. Il recente rapporto non riporta i crimini del terrorismo, ma si sofferma su quelli, presunti, della "occupazione" israeliana. Ne deduciamo che, secondo l'Onu, il terrorismo palestinese non esiste.
Ecco la breve:
Terroristi palestinesi. Ma per l'Onu si tratta di "innocenti civili"
Le «politiche» e le «pratiche» di occupazione condotte da Israele negli ultimi 50 anni ai danni dei Territori palestinesi sono la causa principale della crisi umanitaria che affligge la popolazione locale. A sostenerlo è un rapporto dell'ufficio dell'Onu per il Coordinamento degli affari umanitari (Ocha), secondo cui l'occupazione in Cisgiordania e il blocco pluriennale imposto da Israele su Gaza hanno gravi conseguenze economiche e in materia di diritti umani. «L'origine della crisi nei Territori palestinesi occupati è dovuta alla mancanza di protezione dei civili», ha dichiarato David Carden, capo del ramo palestinese dell'Ocha, in occasione del 50simo anniversario dell'occupazione israeliana dei Territori. Secondo Carden, i palestinesi subiscono «violenza, trasferimento (forzato, ndr), limiti d'accesso ai servizi e al reddito, e altre violazioni».
Nel 2016, in Cisgiordania, sono stati 1601, di cui 759 bambini, gli sfollati che hanno visto le proprie case demolite da Israele. E' una cifra che non toccava livelli così alti dal 2009. Mentre, sempre l'anno scorso, Tel Aviv ha distrutto o sequestrato 300 strutture «del valore di 730mila dollari» (circa 653.217 euro). L'Ocha ha inoltre denunciato i «572 ostacoli alla circolazione e al movimento» dei palestinesi della regione. Solo nella zona controllata da Israele nella città cisgiordana di Hebron, questi 'ostacoli sarebbero stati 110. Non migliore la situazione denunciata dall'Onu nella Striscia di Gaza, dove il tasso di disoccupazione è uno dei più alti al mondo per il blocco imposto da Israele da circa 10 anni, dopo aver ufficialmente ritirato le sue truppe nel 2005.
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