Iran: terrorismo e business
Commento di Michael Levi
Iran, lo Stato che più di ogni altro sostiene il terrorismo
E’ appena stata pubblicata oggi l’ intervista all’ Onorevole Benedetto della Vedova, che ricopre il ruolo di Sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. L’ intervista ha un titolo significativo: Iran: Della Vedova, voto Rohani conferma accordo sul nucleare (http://www.agi.it/rubriche/asia/2017/05/30/news/iran_della_vedova_voto_rohani_
conferma_accordo_sul_nucleare-1827576/)
E’ già stato spiegato ampiamente che Rouhani non e’ certo un moderato ma anzi è legato al clero iraniano che controlla tutto e tutti in Iran, compresi i Pasdaran e milizie sciite associate. E’ una marionetta della Guida Suprema Ali Khamenei. Non c’e’ nulla di più sbagliato del titolo dell’ intervista. E’ necessario però sottolineare che l’intervista e’ stata pubblicata dall’ AGI, l’ Agenzia Giornalistica Italiana. E lo sottolineo perché’ l’ AGI e’ di proprietà dell’ ENI , l’ ente petrolifero italiano che vuole investire al più presto nei ricchissimi pozzi di petrolio iraniano. E’ ormai chiaro purtroppo che c’e’ una lobby potente che spinge verso il business in Iran e trascura i veri problemi causati dagli iraniani in tutto il Medio Oriente. Ci sarà certamente un motivo se l’America di Obama e poi quella di Trump dicono ripetutamente e pubblicamente che l’ Iran e’ il piu’ grande sponsor del terrore.
L'Iran sostiene i terroristi di Hamas e Hezbollah
L’ America per questo ha lasciato aperte le sanzioni secondarie sull’ Iran. Ad un certo punto dell’ intervista ad una domanda precisa l’ Onorevole della Vedova risponde con queste parole: “Innanzitutto bisogna ricordare che molte sanzioni da parte degli Usa permangono e questo fa si' che l'aspetto di credito e finanza sia complicato per chi intende investire. L'Italia e il suo governo stanno lavorando per predisporre meccanismi che garantiscano coloro che investono in Iran". Badate bene, le garanzie non sono certo per proteggere gli investitori dal pericolo di una teocrazia despota che sta colonizzando, uccidendo, mettendo in atto una spietata pulizia etnica. Ci sono rapporti quotidiani che denunciano gli spietati metodi delle milizie sciite iraniane in Iraq e Siria. No! Le garanzie annunciate dal Governo sono per proteggere le aziende che vogliono fare business in Iran da eventuali ripercussioni americane a causa delle sanzioni secondarie e quelle nuove che potrebbero essere introdotte da Trump.
La realtà e’ che l’ amministrazione Trump in questo caso chiede all’ Iran di Rouhani delle cose semplici e giuste. Chiede che l' Iran dimostri moderazione e la loro voglia di riconciliarsi con l' occidente! Come? Semplice, cessando per primo la sponsorizzazione del terrorismo che ha devastato il medio oriente e ora minaccia l' occidente. Poi chiede che l' Iran si ritiri dalla Siria che e' stata devastata da Assad, da Hezbollah (dipendente dall’Iran) e da milizie sciite appoggiate dall' Iran. Inoltre chiede che le milizie sciite appoggiate dall’ Iran in Libano, Iraq, Siria e Yemen siano disarmate. Cosa c'e' di sbagliato? Il Governo dovrebbe almeno dire cosa pensa della proposta di Trump.
L’ Iran non puo’ essere trattato come un paese democratico e libero, vi sono problemi interni che devono essere affrontati. Investire in Iran i quattrini degli Italiani sperando che Rouhani, alla morte del vecchio e malato Ali Khamenei, diventi la prossima guida suprema a capo del clero iraniano, dei Pasdaran, delle forze di Al Quds e milizie associate e’ irrazionale. In gioco vi e’ il futuro dell’ Islam integralista sciita. La rivoluzione Islamica di Khomeini, un discendente di Maometto tramite Ali e Fatima, aveva come scopo di difendere il paese dall’ occidentalizzazione e privare il popolo della liberta’ che loro consideravano corruttiva. E i personaggi loschi iraniani sono tutti della stessa famiglia di Khomeini, Ali Khamenei, Nasrallah (capo di Hezbollah) e tanti altri!
Michael Levi