Il Fatto Quotidiano, ufficio stampa di Hamas in Italia Riportate le dichiarazioni di Hamas senza contraddittorio
Testata: Il Fatto Quotidiano Data: 24 maggio 2017 Pagina: 3 Autore: la redazione del Fatto Quotidiano Titolo: «Hamas: 'Gesti criminali'»
Riprendiamo dal FATTO QUOTIDIANO di oggi, 24/05/2017, a pag. 3, con il titolo "Hamas: 'Gesti criminali' ".
Il Fatto Quotidiano svolge le funzioni di ufficio stampa di Hamas in Italia. Infatti pubblica una breve in cui riporta le dichiarazioni dei terroristi di Hamas senza contraddittorio. I dirigenti di Hamas naturalmente rifiutano l'etichetta di terroristi, ma la realtà è un'altra: indottrinamento e diffusione di odio e antisemitismo, attacchi suicidi, rapimento di soldati e civili israeliani: tutto questo è terrorismo, non "resistenza all'occupazione" (Gaza, dove Hamas detiene il potere con la violenza, è peraltro libera da israeliani da oltre dieci anni).
Ecco l'articolo:
Questi, secondo il Fatto Quotidiano, non sono terroristi
Hamas, organizzazione palestinese al governo nella Striscia di Gaza, ha condannato la strage di giovani avvenuta nella notte di lunedì a Manchester. "Condanniamo il cruento attacco lanciato contro persone innocenti a Manchester" ha affermato dal Qatar Izzat a-Rashek, un dirigente del movimento. "Esprimiamo solidarietà con le famiglie delle vittime e con i feriti in seguito alla loro disgrazia e ribadiamo la nostra opposizione a questi gesti criminali". Nei giorni scorsi Hamas aveva già reagito con indignazione all'accostamento fatto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - in Arabia Saudita prima e in Israele poi - fra Hamas, Hezbollah, Isis e al Qaeda da lui qualificati tutti come "organizzazioni terroristiche". "La nostra è resistenza all'occupazione, non terrorismo" ha ribadito ancora ieri Hamas. Il giorno prima il presidente dell'Anp Abu Mazen, che governa la Cisgiordania, aveva sostenuto: "II problema non è tra noi e la religione ebraica, ma tra noi e l'occupazione israeliana".II premier israeliano Benjamin Netanyahu, invece,di vedere "per la prima volta la possibilità di una prospettiva di pace".
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