Ho letto attentamente l'articolo di Shoshanna Keats-Jaskoll e sono semplicemente e piacevolmente stupito per il coraggio morale e civile di Yahya Mahamed. Ammiro il suo coraggio nel volere rimanere a Umm el-Fahm. Ma forse potrei consigliargli di "non tirare troppo la corda", come si dice da noi. Potrebbe finire per avere la peggio lui. Non dico di fuggire, ma piuttosto una ritirata strategica, per poi tornare vittorioso nel suo paese.
Shalom e Todah Rabah!
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
ecco il link all'articolo: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=66208
Gentile Mario,
Il giovane Yahya Mahamed č un ragazzo speciale, onesto e coraggioso ed č nei ragazzi arabi come lui che esiste ancora una labile speranza di pace. Lui racconta come sia stato educato nell'odio per Israele e imbevuto solo di propaganda al punto che avrebbe potuto diventare un terrorista. Evidentemente č una di quelle personalitā che si distinguono dalla massa che bovinamente crede a coloro che hanno come unico fine quello di avvelenare il cuore dei giovani palestinesi. Spero che nessuno gli faccia mai del male e che porti altri ragazzi come lui a scoprire la veritā e a capire che la malvagitā e la repressione stanno in quelli che fanno loro il lavaggio del cervello per distruggere , oltre a Israele, anche le loro vite.
Un cordiale Shalom