Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/05/2017, a pag. 26, con il titolo "Allarme neonazisti, nell'esercito tedesco serve più controllo", il commento di Danilo Taino.

Danilo Taino

Neonazisti in Germania
La Germania sta sottovalutando la minaccia neonazista? In questi giorni il Paese se lo sta chiedendo seriamente. Tutto sommato, i militanti neri che mostrano le svastiche sono pochi. Il sospetto, però, è che parecchi di loro si siano infiltrati nella Bundeswehr — le forze armate federali — e abbiano costituito un network: non ancora una quinta colonna ma una presenza comunque minacciosa. Al punto che sta mettendo sotto pressione la ministra della Difesa Ursula von der Leyen. Statistiche sul numero di neonazi in divisa non ce ne sono: non sempre si palesano. Negli ultimi tempi, però, una serie di casi ha portato alla luce una realtà sottovalutata. L’ultimo episodio è il più incredibile. Franco A., un luogotenente impiegato nella brigata franco-tedesca, aveva una doppia vita: quella ufficiale nella Bundeswehr e una da «privato» nella quale si spacciava per profugo siriano (nel dicembre scorso aveva ottenuto lo status di rifugiato di guerra) e sotto questo cappello stava progettando un attentato la cui responsabilità, nei suoi piani, avrebbe poi dovuto ricadere sugli immigrati. Il caso ha fatto onde alte: delle opinioni politiche di Franco A. le gerarchie sapevano dal 2014; al momento nelle forze armate tedesche sono aperte 275 inchieste per sospetto estremismo di destra; in Germania nazismo e militari costituiscono una coppia esplosiva.
Frau von der Leyen ha pesantemente criticato «l’attitudine e i problemi di leadership» delle gerarchie, citando casi di violenze e di abusi sessuali (le donne sono quasi il 12% dei militari). I vertici delle forze armate si sono sentiti offesi — in una fase in cui sono impegnati in operazioni all’estero, inoltre con bilanci risicati — e sono andati pubblici con le loro controcritiche. A causa della crisi, la ministra ha dovuto rinunciare a un viaggio in America. La Germania si sta accorgendo che in forze armate professionali (la leva è finita nel 2011) il controllo democratico è più difficile. Ma più necessario.
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