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La Stampa Rassegna Stampa
01.05.2017 Unesco di nuovo contro Israele: domani il voto su Gerusalemme, l'Italia sia coerente
Commento di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 01 maggio 2017
Pagina: 12
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Braccio di ferro all'Unesco su Gerusalemme»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 01/05/2017, a pag. 12, con il titolo "Braccio di ferro all'Unesco su Gerusalemme", il commento di Giordano Stabile.

Dopo la sciagurata astensione dell'Italia nel voto Unesco dello scorso autunno e le conseguenti dichiarazioni di Gentiloni, ci aspettiamo dall'Italia un voto coerente, ovvero di opposizione a risoluzioni unilaterali contro Israele.
E' informato il nostro ministro degli esteri che il suo omonimo tedesco, l'anti-Israele Sigmar Gabriel, sta trescando con i rappresentanti degli stati arabi (+ diversi stati europei) a danno di Israele? Perchè il governo italiano tace ?

Ecco l'articolo:

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Giordano Stabile

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Il duello fra Israele e Germania minaccia di generare un mezzogiorno di fuoco per domani, giorno dell’Indipendenza nello Stato ebraico ma anche data di una delicata votazione all’Unesco. Sul tavolo c’è la risoluzione su Gerusalemme che lo scorso ottobre aveva negato i legami storici fra il popolo ebraico e la Città Vecchia, fatto infuriare un popolo intero e aperto una crisi diplomatica fra Israele e Ue. In questi mesi le cancellerie europee hanno lavorato con le controparti arabe per correggere il testo. Gran parte del lavoro è stato svolto dalla Germania. Il documento è stato ammorbidito, ma ancora non include il legame unico fra Gerusalemme ed ebraismo, preferendo parlare di “occupazione israeliana”.

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Gerusalemme

Il vicedirettore generale del ministero degli Esteri, Alon Ushpiz, ha avuto un colloquio «molto duro» con l’ambasciatore tedesco Clemens von Goetze, ha riferito «Haaretz». Il colloquio si è svolto a ridosso della burrascosa visita del ministro degli Esteri di Berlino, Sigmar Gabriel. Che ha insistito nel voler incontrare le Ong pacifiste e Netanyahu si è rifiutato di vederlo. I contrasti sulla risoluzione Unesco, incluse le critiche alle politiche israeliane nei Territori, sono alla base dello scontro. Ora il braccio di ferro rischia di approfondire la ferita fra Israele e Ue. Nel Consiglio dell’Unesco siedono 58 Paesi, 11 dell’Unione. Il testo precedente era stato respinto dai sei Paesi: Usa, Germania, Gran Bretagna, Lituania, Estonia, Olanda. In 26 si erano astenuti, Italia compresa. L’Ue si era mostrata spaccata più che mai. Il nuovo testo, con gli arabi che hanno accettato alcune richieste tedesche, punta a unire l’Ue stabilendo che Gerusalemme «è importante per il giudaismo, il cristianesimo e l’islam».

Berlino vorrebbe che i rappresentanti dell’Ue esprimessero la stessa posizione: astensione. Ma Londra, in clima Brexit, la pensa diversamente, mostrando attenzione per le tesi di Israele. Resta l’interrogativo su cosa deciderà il premier Paolo Gentiloni che rischia di trovarsi in una posizione scomoda. I rapporti con Israele sono ottimi e in queste ore i contatti sono bilaterali intensi. Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche chiede «coerenza», dopo che in ottobre l’Italia aveva promesso «basta ambiguità».

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