Idan Raichel in tour in Europa Commento di Daniele Toscano
Testata: Shalom Data: 28 aprile 2017 Pagina: 27 Autore: Daniele Toscano Titolo: «Idan Raichel, un artista della fantasia»
Riprendiamo da SHALOM di aprile 2017, a pag. 27, con il titolo "Idan Raichel, un artista della fantasia", il commento di Daniele Toscano.
Daniele Toscano
Idan Raichel
27 Pianista, compositore, cantante, produttore: tutto questo è Idan Raichel, poliedrico artista israeliano. All’auditorium Parco della Musica di Roma, si è concluso a marzo il suo tour europeo, che in Italia lo ha visto anche a Milano, Firenze e Verona, prima di partire per gli Stati Uniti. Sempre con grande successo, in questi spettacoli Idan ha introdotto tante novità. Il suo genere è rimasto eclettico, fatto di jazz e musica elettronica, pop e fusion, brani in ebraico tradizionali e moderni, ma dopo 12 anni e 30 concerti con l’Idan Raichel Project, l’artista si è esibito da solo. Questo gruppo era un vero e proprio esperimento musicale: riuniva più di 150 musicisti e cantanti, diversi per età e per origine. Si andava infatti dal più giovane, un sedicenne, al più anziano, ultranovantenne; provenivano da diverse parti del mondo: Yemen, Marocco, Colombia, Germania, Stati Uniti, Etiopia. Numerose nazionalità, una vasta gamma di lingue e influenze musicali, che si sono unite per lanciare un messaggio di pace: il “progetto”, infatti, è stato anche premiato per aver unito persone di diverso credo e cultura e per aver portato la voce delle minoranze e dei migranti all’attenzione della società.
Oggi è rimasto l’impegno, ma è cambiato lo stile. Via i rasta, più vicino alla famiglia e nuove sperimentazioni musicali: oltre al pianoforte acustico, infatti, Idan Raichel ha suonato il piano elettrico, le percussioni, il drum pad & looper. E ha dato libero sfogo alla fantasia, utilizzando anche i giochi delle figlie di uno e tre anni, nonché la chitarra, di cui è grande appassionato, sebbene abbia definito “horrible” le sue performance con questo strumento. Caratteristica di questo tour, dei duetti semi-improvvisati con musicisti locali: così è stato anche a Roma, dove ha chiamato sul palco l’amico Piero Salvatori a suonare il violoncello. A descrivere l’atmosfera distesa della serata all’auditorium, a cui erano presenti diversi membri della Comunità ebraica di Roma ma anche persone esterne, un episodio singolare: una ragazza che, arrivata in ritardo, ha richiamato l’attenzione dello stesso cantante per rintracciare i suoi amici in sala. Il tour è stato anche l’occasione per presentare al pubblico il suo nuovo album “At the Edge of the Beginning”, in cui Idan Raichel riflette sulla vita e sulle relazioni umane, medita sull’amore, sulla vita e sulla famiglia.
Tra le fonti di ispirazione, artisti del calibro di Caetano Veloso, Dave Matthews e Prince. Ma anche Ornella Vanoni e altri cantanti italiani. In questi concerti, Idan ha cantato i suoi testi in ebraico e qualche strofa in inglese, ma si è cimentato anche in qualche verso in italiano della recente “Amami” di Mina e Celentano, scritta proprio da Raichel: durante uno dei suoi concerti a Milano, infatti, nel pubblico c’era Caterina Caselli, la quale si è innamorata di una delle sue melodie, Ma’agalim, e l’ha proposta alla coppia di cantanti italiani. Mina e Celentano hanno accettato e così Idan Raichel ha composto per loro il singolo: un episodio che lo ha legato ulteriormente al nostro paese.
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