Sull' assassino della giovane inglese a Gerusalemme, riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 15/04/2017, a pag.14, la cronaca di Davide Frattini. Dal FOGLIO, a pag.3, l'editoriale.
Corriere della Sera- Davide Frattini:"Hannah, 21 anni, inglese,accoltellata al petto sul tram a Gerusalemme"
Davide Frattini nel riquadro Hannah Bladon
L'accoltellatore stava tornando a casa dopo aver lasciato un ospedale psichiatrico. Dal nord di Israele ai quartieri arabi di Gerusalemme: è sul treno leggero che attraversa la città, si avvicina a una donna, estrae il pugnale dalla borsa, la colpisce al petto. Fuori i pellegrini cristiani ed ebrei si addensano verso le mura della Città Vecchia, le due celebrazioni della Pasqua quest'anno quasi coincidono, i musulmani lasciano le moschee. Per Jamil Tamimi è solo un giorno di vendetta, la polizia parla di attacco nazionalistico, gli investigatori ricordano che le organizzazioni estremiste palestinesi hanno già usato attentatori con disturbi mentali. In realtà Jamil sembra un altro dei «lupi solitari» che dall'ottobre del 2015 pianificano gli attacchi chiusi nelle loro stanze, senza essere parte di gruppi, senza avere capi che ordinano l'operazione o procurano loro le armi, escono con il coltello che trovano nel cassetto della cucina. Nel suo caso, le motivazioni potrebbero essere ancora più complesse, non solo politiche. Aveva tentato il suicidio durante il ricovero, sei anni fa era stato condannato per aver abusato della figlia. Il profilo dell'uomo non devia i proclami di Benjamin Netanyahu, il premier israeliano, che collega l'assalto al terrorismo islamico globale: «Colpisce in tutto il mondo, dalla Svezia, alla Germania, alla Francia». La ragazza uccisa è britannica. Hannah Bladon aveva 21 anni, frequentava l'università ebraica di Gerusalemme, dove studiava archeologia e religione. In gennaio sulla sua pagina Facebook cercava di calmare gli amici preoccupati per la sicurezza: «Al campus i controlli sono continui». Come foto del profilo aveva scelto la cupola dorata costruita sulla Spianata delle moschee, il terzo luogo più sacro per i musulmani. Anche una donna incinta è rimasta ferita, quando i vagoni sono stati fermati di colpo, un poliziotto in gita con la famiglia — sarebbe stato il suo giorno di riposo — ha tirato il freno d'allarme e bloccato l'assalitore arabo. Gli analisti dello Shin Bet, il servizio segreto interno, commentano che nella società palestinese commettere un attentato può essere la via d'uscita violenta dallo stigma sociale associato alla malattia mentale. Le forze di sicurezza sono in allerta per tutto il periodo delle festività ebraiche. Anche se gli assalti sono diminuiti in questi mesi, quarantuno israeliani, due americani e un eritreo sono stati ammazzati in un anno e mezzo. Secondo le stime dell'agenzia France Presse, nello stesso periodo sono stati uccisi 250 palestinesi, per la maggior parte mentre tentavano di perpetrare un attacco, gli altri negli scontri con l'esercito.
Il Foglio- "Da Westminster a Gerusalemme"
Ventidue marzo. Un terrorista islamico, armato di coltello, dopo aver investito dei passanti sul ponte di Londra, tenta di assaltare Westminster, uccidendo una guardia. 14 aprile. Un terrorista islamico accoltella a morte una ragazza inglese a Gerusalemme, sul tram che passa accanto alla Città vecchia. Stessa matrice (islamica), stessa arma usata (la lama), stessa identità delle vittime (inglese), ma molto diversa la località. E quest'ultima, Israele, è come se garantisse un salvacondotto ai terroristi. Da quando è iniziata 1'Intifada dei coltelli", 43 cittadini israeliani, in maggioranza civili, sono stati uccisi in attacchi di questo genere o investiti da auto. La polizia israeliana era in allerta per le feste della Pasqua ebraica. Eppure, la società civile considera il terrorismo contro Israele moralmente giustificato, mentre quello di Londra è "barbarie". L'Inghilterra in particolare fermenta in questo doppio standard, nelle sue gloriose università, nei suoi altrettanto gloriosi antichi giornali, nel suo ceto letterario. Una grandissima parte dell'occidente considera Israele sacrificabile e il sangue dei suoi cittadini meno rosso di quello degli europei duramente colpiti dal terrorismo in questi due anni. Non è l"occupazione" a motivare i terroristi, ma l'odio per gli ebrei israeliani. Così come non è la guerra a spingere l'Isis a colpirci e a insanguinare nazioni pacifiste come Belgio e Svezia e più interventiste come Francia e Inghilterra. E' una guerra all'occidente giudeocristiano-liberale da parte di frange radicali dell'islam. E Israele ne fa parte. Trattiamolo quindi di conseguenza.
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