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Informazione Corretta Rassegna Stampa
12.04.2017 Una attenzione profonda ai sopravvissuti
Commento di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 12 aprile 2017
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «Una attenzione profonda ai sopravvissuti»

Una attenzione profonda ai sopravvissuti
Commento di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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Funerali di massa dopo il pogrom di Kielce (1946)

Con la Giornata del Ricordo della Shoah che si avvicina (in Israele quest’anno è il 24 aprile, N.d.T.) ci si chiede quale rilievo avrà quando quasi tutti i testimoni sopravvissuti – bambini quando avvenne- non ci saranno più? Elie Wiesel disse che quando la seconda generazione ascolta i testimoni, diventa essa stessa un testimone. Sorge un’altra domanda: i ricordi dei giovanni sopravvissuti appartengono a esperienze che hanno vissuto o che hanno sentito raccontare? Le testimonianze sulla Shoah diventano più rilevanti , come diventano sempre più normali il nome “Hitler” o “nazista”, insulti che richiamano la nostra attenzione sono diventati comuni, pronunciati anche dai leader politici. Tre presidenti messicani, tra i quali l’attuale Enrique Pena Nieto, ha paragonato Trump a Hitler.

Tra i capi di stato, il Presidente turco Recip Tayyip Erdogan è tra coloro che usano maggiormente questo linguaggio. Tra Israele e Hitler ha dichiarato di non sapere quale dei due sia il più barbaro. Ha poi chiamato l’Olanda un avanzo di nazisti. Il suo uso di questi falsi paragoni è così frequente che l’Atlantic gli ha dedicato un intero articolo. Discutendo il tema dei sopravvissuti, sorgono altre domande oltre a quelle già viste. Ad esempio, che tipo di informazione ci possono dare e su quali tematiche in particolare? Potrebbero raccontarci come sono stati accolti nei luoghi dove abitavano o da dove erano stati deportati. Storie drammatiche sulle quali sono stati pubblicati molti libri. La vicenda più conosciuta è il pogrom di Kielce in Polonia del 1946, quando polizia e soldati polacchi uccisero 42 ebrei e ne ferirono 40.

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In gran parte storie terribili, ma anche alcune esperienze positive. Un altro tema significativo riguarda l’emigrazione del dopo-guerra. I sopravvissuti dovevano ritornare dove erano vissuti prima delle persecuzioni o rifarsi una vita altrove? Alcuni rabbini al seguito dell’esercito americano e altri che hanno prestato aiuto a chi voleva emigrare in Palestina, è un altro aspetto interessante che merita di essere approfondito. Un altro tema importante è quello legato alla ricostituzione delle comunità ebraiche nei paesi occupati, con racconti di una forza incredibile. La mia ricerca è incentrata soprattutto nella rifondazione del movimenti giovanili ebraici in Olanda alla fine della guerra. Nel raccogliere le loro storie, si vede la capacità di recupero di quei giovani che si erano salvati nascondendosi o sopravvissuti ai campi. Memorabile è stato il ruolo nei primi mesi alla fine della guerra dei soldati della Brigata Ebraica. La prima circoncisione è stata fatta in Olanda a guerra finita da un rabbino americano. Ci sono poi i documenti che in alcune città francesi i rabbini dell’esercito americano hanno collaborato a ricostituire le comunità ebraiche. I tentativi di chi è sopravvissuto di recuperare le proprietà rubate è un altro tema sul quale andrebbero raccontate molte esperienze personali. In qualche misura vi sono state delle restituzioni , soprattutto da parte della Germania, che aveva avuto un ruolo dominante nella spoliazione dei beni ebraici, ma ci sono stati altri casi. Nel 2014, le Ferrovie dello Stato francese accettarono di rimborsare 60 milioni di dollari ai sopravvissuti che erano stati deportati nei campi di sterminio tedeschi.

Dopo 70 anni dalla fine della Guerra il tema della restituzione è ancora aperto, soprattutto nei paesi dell’Europa orientale. Qualcuno ha paragonato le vicende dei bambini nascosti o adottati da altre famiglie dopo la guerra come un anticipo di quanto avviene nelle società contemporanee, relazioni famigliari complesse per il divorzio dei genitori o i rapporti con patrigno o matrigna. Come i sopravvissuti alla Shoah hanno affrontato quegli anni terribili può essere utile a chi ha vissuto altri genocidi. Indimenticabile un incontro di 20 anni fa con i sopravvissuti delle stragi in Ruanda. Gli argomenti e le domande toccavano temi famigliari ai sopravvissuti alla Shoah. Alcuni aspetti erano persino più drammatici, vivere nei villaggi a porta a porta con gli assassini delle proprie famiglie. Differenti gli aspetti medici, psicologici e sociali. Alcune malattie sono più comuni ai sopravvissuti della Shoah che non ad altri. Hanno più probabilità di soffrire di osteoporosi, problemi dentali, vista alterata e problemi di cuore dovuti alla forte malnutrizione durante l’infanzia e l’adolescenza. Servono ulteriori ricerche che affrontino la trasmissione dei traumi alla generazione successiva.

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L'ingresso di Auschwitz

Nel campo della ereditarietà genetica, alcuni figli di sopravvissuti soffrono di cambiamenti nei cromosomi, effetto delle esperienze traumatiche dei loro genitori. Un tema molto dibattuto e controverso. Vi sono molte altre ricerche da affrontare. Ad esempio il contributo dei sopravvissuti alle società del dopo-guerra, la storia e il ruolo delle organizzazioni che li hanno assistiti. Nel dibattito su che cosa preoccupa maggiormente la loro vita, il cibo è quasi sempre il fattore dominante delle loro esperienze quotidiane. Sono queste le indicazioni che dovrebbero essere intraprese nell’analizzare le condizioni di vita dei sopravvissuti. E tutto andrebbe fatto prima che non siano più fra di noi.

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Manfred Gerstenfeld è "Emeritus Chairman of the Jerusalem Center for Public Affairs"
Ha ricevuto il "Lifetime Achievement Award by the Journal for the Study of Antisemitism" e l' " International Leadership Award" dal Simon Wiesenthal Center.
Collabora regolarmente a Informazione Corretta.
.E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte, recensita alla pagina http://jcpa.org/book/the-war-of-a-million-cuts-the-struggle-against-the-delegitimization-of-israel-and-the-jews-and-the-growth-of-new-anti-semitism


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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