lunedi` 25 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
11.04.2017 Cade la maschera filo-ebrei di Marine Le Pen
Dopo babbo e nipote adesso anche la figlia

Testata: Il Foglio
Data: 11 aprile 2017
Pagina: 3
Autore:
Titolo: «L'antisemitismo di Marine»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 11/04/2017, a pag.3, con il titolo "L'antisemitismo di Marine" l'editoriale su Marine Le Pen.

Più che una gaffe è una affermazione che rivela quanto l'antisemitismo sia parte fondante della famiglia Le Pen. Babbo, nipote e adesso anche la figlia, se qualcuno si era illuso, adesso sa che le 'prese di distanza' di Marine erano solo propaganda per raccogliere voti alle prossime elezioni presidenziali.

Immagine correlata
Marine Le Pen

Inavvertitamente o di proposito, negando la responsabilità della Francia nella deportazione di 13 mila ebrei nel 1942, Marine Le Pen ha rivelato di essere rimasta la figlia politica di Jean-Marie Le Pen. Come il padre, che aveva fondato le sue forze e quelle del Front national sulla nostalgia del regime di Vichy, Marine è pronta a stuzzicare gli istinti più bassi e reazionari pur di racimolare qualche voto in più. Come il padre, Le Pen dimostra la sua anima revisionista, affermando che per rendere di nuovo la Francia fiera è necessario negare il suo ruolo nell'Olocausto. Perché non c'è altro modo di interpretare le sue dichiarazioni domenica. "Penso che la Francia non è responsabile del Vel d'Hiv", ha detto la candidata del Fn: "La Francia è stata malmenata negli spiriti per anni. Si è insegnato ai nostri figli che c'erano tutte le ragioni di criticarla, di vedere solo gli aspetti storici più tetri. Io voglio che siano di nuovo fieri di essere francesi". Nel mirino di Le Pen c'è la decisione di Chirac di riconoscere nel 1993 che la Francia aveva "commesso l'irreparabile" nella retata che portò 13 mila ebrei prima al Velodromo di Parigi e poi nei campi di concentramento nazisti. Il ruolo della Francia era stato negato per 50 anni in parte per ricostruire l'unità nazionale, in parte per dimenticare l'onta di Vichy. Nemmeno Mitterrand, che di Vichy era stato un esponente, aveva voluto compiere il passo di verità di Chirac. Ma la storia è storia e anche la politica francese si è piegata. Con le sue parole, Le Pen non ha solo superato la linea rossa del revisionismo. Ha chiarito definitivamente la posta in gioco delle presidenziali: i francesi sono chiamati a scegliere tra una candidata antisemita e la democrazia liberale.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT