Riprendiamo dall' INFORMALE, con il titolo "I tentacoli Bds anche su Milano: l’adesione di Sumaya Abdel Qader", l'analisi di Riccardo Ghezzi.
L'atteggiamento del PD milanese nel confronti di Sumaya Abdel Qader è incomprensibile. Ci chiediamo come mai, e, soprattutto, lo chiediamo agli organi dirigenti del PD milanese - e nazionale.
Riccardo Ghezzi
Nelle foto pubblicate da Coordinamento BDS Lombardia, in evidenza Sumaya Abdel Qader (PD), vicina agli ambienti della Fratellanza musulmana.
Lo abbiamo sospettato, ora non ci sono dubbi: l’offensiva Bds si è fatta aggressiva e sta cercando di coinvolgere le istituzioni e le amministrazioni locali. I tentacoli del movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele stanno stritolando varie amministrazioni locali su tutto il territorio nazionale, con il chiaro obiettivo di trovare appoggi politici tra sindaci, assessori, consiglieri di maggioranza. Comuni che concedono il patrocinio ad eventi organizzati dal movimento Bds, come a Modena, conferenze stampa organizzate in una sala del municipio in cui si sparge veleno contro Israele, come a Torino, aperto sostegno alle iniziative Bds da parte di sindaci e giunta comunale, come a Napoli: la conquista di adesioni e consensi istituzionali è sempre più concreta e impetuosa. Il movimento antisionista sembra avere come interlocutori privilegiati le giunte grilline (Torino, Livorno) oppure espressione di liste civiche “arancioni” (Napoli), ma trova simpatizzanti anche all’interno del Pd: è il caso di Modena, il cui sindaco Muzzarelli è stato assai ambiguo nel giustificare la scelta di concedere il patrocinio ad un evento organizzato anche dal movimento Bds Bologna. Ed è il caso pure di Milano, bastione importantissimo che la propaganda antisionista vorrebbe conquistare assieme a Roma. Nel capoluogo lombardo la referente prescelta sembra essere Sumaya Abdel Qader, eletta in consiglio comunale in quota Pd.
Dimenticate le polemiche in campagna elettorale, in cui Sumaya era stata spesso accusata di essere espressione dell’Islam oltranzista e oscurantista, l’esponente Pd ha fatto discutere per una sua recente presa di posizione troppo blanda nei confronti dell’antisemitismo diffuso tra i musulmani italiani. Il marito, tempo fa, si era invece distinto per aver definito Israele “un errore” storico e politico, addirittura una “truffa”, adottando l’infelice metafora informatica dei tasti “control+alt+canc”. Sumaya, dal canto suo, è sempre stata attenta a non usare parole fuori posto contro Israele, ma si è recentemente fatta immortalare in compagnia del “Coordinamento Bds Lombardia”. L’esponente musulmana del Pd compare praticamente in ogni foto dell’album fotografico che si può trovare all’interno dell’evento facebook “25 Aprile a Milano per la Palestina”. Questa la descrizione: “Anche quest’anno, BDS Milano organizza un corteo per la Palestina all’interno della manifestazione per la Festa della Liberazione. Come i nostri partigiani, anche i palestinesi combattono una lunga lotta di Resistenza per affermare il diritto alla loro autodeterminazione, principio sancito dal diritto internazionale. Porteremo i cartelli dei villaggi palestinesi distrutti dal ’48 ad oggi e le bandiere. Vi aspettiamo numerosi, per dare ampia visibilità a un popolo che lotta da decenni per la sua Liberazione“.
La solita retorica: i palestinesi sono come i partigiani. Gli ebrei israeliani, ne consegue, sono i nazifascisti. Sarà un ennesimo 25 aprile molto vivace sulla questione Brigata Ebraica-Israele-Palestina. L’evento, come detto, è organizzato dal coordinamento Bds Lombardia, la cui pagina ospita foto nelle quali Sumaya è riconoscibilissima. La sua adesione si può quindi definire ufficiale.