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Il carattere ambivalente della Gran Bretagna verso il terrorismo musulmano Analisi di Manfred Gerstenfeld (Traduzione di Angelo Pezzana)
Ancora una volta il mondo ha preso atto della ambivalenza inglese di fronte la terrorismo musulmano, rimanendo in uno stato di shock quando il 52enne Khalid Masood ha ucciso quattro persone ferendone 29 davanti al Parlamento. Non è stato il primo attacco mortale commesso in Inghilterra nel nome del terrorismo islamico. Nel 2015 l’attentato alla metro e agli autobus di Londra aveva causato 52 morti e centinaia di fertiti. Nel 2013, il soldato inglese Lee Rigby era stato sgozzato dal 22enne Michael Adebowale e da Michael Adebolajo,28enne, in una imboscata davanti alle caserme di Woolwich, nel sud est di Londra. Questa ambivalenza è evidente. Malgrado la natura atroce di questi attacchi, i sostenitori del terrorismo sono di casa nella Camera dei Lords. Il 27 ottobre 2016, aveva ospitato la baronessa Tonge, già parlamentare liberal-democratica. Aveva invitato i rappresentanti del PRC, il Centro palestinese per il Ritorno dei rifugiati. Venne approvata una campagna volta ad accusare la Dichiarazione Balfour del 1917, nella quale la Gran Bretagna si impegnava a favorire la nascita di uno Stato ebraico in Palestina. Con l’assenso totale della baronessa Tonge, che presiedeva la riunione, Israele era stata paragonata all’ISIS e accusata di essere la causa del proprio genocidio. Il 15 marzo scorso, il Commissario della Camera dei Lords Lucy Scott-Moncrieff, affermò pubblicamente che la baronessa aveva agito di sua iniziativa, malgrado la totale evidenza del contrario di quanto veniva detto. Qualche settimana prima, il rabbino Abraham Cooper, decano del Centro Simon Wiesenthal, scrisse al Commissario di leggere con attenzione la lettera che Tonge aveva inviato al Comitato per la Sicurezza degli ebrei inglesi, nella quale affermava che Israele era la causa dell’antisemitismo. Scrisse anche a una organizzazione ebraica inglese, la CST, di condannare Israele. Cooper aveva scritto in precedenza un articolo sulla Tonge, nel quale evidenziava come gli ebrei che non votano in Israele siano però nello stesso tempo co-responsabili della poltica israeliana. Ma il Commissario avrebbe dovuto fare di più. La Gran Bretagna è stato il primo stato ad accettare nella propria legislazione la definizione di antisemitismo redatta dalla International Shoah Remembrance Alliance (IHRA). Applicandone i criteri alle molte affermazioni della baronessa Tonge fatte nel corso degli anni, l’accusa dei essere antisemita è automatica. Ecco un esempio: “ Attribuire agli ebrei in generale la responsabilità di quanto fa Israele”, che è il contenuto della lettera della baronessa alla organizzazione CST. Altro esempio: nel 2004, Tonge disse che se fosse stata palestinese avrebbe preso in considerazione di diventare una terrorista suicida. Va in questo caso applicato dalla definizione IHRA: “ attaccare gli ebrei, giustificarne l’uccisione nel nome di una ideologia o di una religione estremista”. Tonge ha anche usato la moderna versione della ‘accusa del sangue’, quando ha chiesto che venisse indagato un fatto del tutto inventato, quando Israele inviò una squadra di medici in aiuto ai terremotati di Haiti nel 2010, accusandoli di fare contrabbando di organi. Un altro aspetto della riunione presieduta dalla baronessa Tonge alla Camera dei Lords riguarda l’invito del” Palestinian Return Centre”.
Il giornalista olandese Carel Brendel ha analizzato meticolosamente le attività del PRC, citando un rapporto di intelligence del Ministero dell’Interno tedesco del 2011, che riferisce “ Hamas non agisce apertamente in Europa, usa invece il Palestinian Return Centre per la propaganda”. Brendel cita anche i rapporti di intelligence degli stati federali di Berlino e Nord Reno-Westphalia che arrivano alle stesse conclusioni. Il PRC presente alla conferenza della baronessa era formato da personaggi sostenitori devoti di Hamas. Il quotidiano The Daily Telegraph rivela che il PRC in Inghilterra è collegato alla “Associazione Musulmana”, alla quale è affiliata la Fratellanza Musulmana, la più importante organizzazione del paese. I direttori sono gli stessi, in più il PRC ospita regolarmente i leader di Hamas nelle sue conferenza annuali. Nel 2011, il Meir Amit Intelligence and Terrorism Information Center ha pubbicato un documento sul PRC. Inizia così “ Il Palestinian Return Centre (PRC) è un centro di propaganda anti-Israele, fondato a Londra nel 1996. È affiliato a Hamas e ai Fratelli Musulmani, i loro attivisti più ricercati trovano rifugio in Inghilterra. Respingono gli Accordi di Oslo e negano ferocemente il diritto dello Stato di Israele di esistere”. Ma la Gran Bretagna non è l’unico stato a non considerare il carattere terrorista del PRC. Il governo olandese è rimasto in silenzio sulla conferenza “Palestinesi in Europa”, organizzata dal PRC a Rotterdam per il prossimo 15 aprile. Ne riparleremo.
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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