Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/03/2017, a pag. 15, la breve "Iran, condannati a morte: 'Insulti a Maometto' ".
L'Iran è un Paese dove non c'è posto per la libertà e le opinioni contrarie alla linea del regime e alla teocrazia sciita vengono represse. L'accusa di "offese a Maometto" è sufficiente per decretare una condanna a morte. Questo è il Paese sdoganato dall'Occidente dopo gli accordi sul nucleare voluti da Obama e dall'Europa, levatrice Federica Mogherini.
Ecco la breve:

Esecuzioni pubbliche in Iran
Tre persone sono state condannate a morte in Iran per le proprie opinioni: si tratta di due giovani, Sina Dehghan e Mohammad Nouri, puniti per aver insultato il Profeta sui social media, e di una donna, Marjan Dawari, che ha tradotto un libro del gruppo religioso americano Eckankar ed è accusata di aver «diffuso la corruzione sulla terra». Lo denuncia «Iran Human Rights», secondo il quale 530 persone sono state messe a morte nel 2016 e 140 nei primi due mesi del 2017. Dehghan e Nouri avrebbero condiviso sulla app «Line» contenuti giudicati contro l’Islam; il primo giovane, sarebbe stato torturato.
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