Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 27/03/2017, a pag. II, con il titolo "'La Turchia rischia la dittatura'", l'analisi tratta dal Guardian.
Can Dündar
Riuscite a immaginare un raid all’alba nelle case di ogni figura di alto livello al Guardian? Il direttore arrestato assieme all’amministratore delegato, quattro giornalisti, tre avvocati e un vignettista? Questo è esattamente quello che è successo al mio giornale”. Così Can Dündar, il più famoso giornalista turco oggi in esilio, perseguitato da Erdogan. “Ero direttore del giornale più antico della Turchia, Cumhuriyet, quando ho deciso di dimettermi dopo il tentativo di golpe. Murat Sabuncu, il nuovo direttore, e altri dieci colleghi sono in carcere da cento giorni. A settembre ho deciso che sarei stato più al sicuro in Germania. Poco dopo, la polizia ha sequestrato il passaporto di mia moglie, senza motivo. Lei è tenuta in ostaggio da parte dello stato. Prima del tentativo di golpe erano trenta i giornalisti in carcere. Ora sono 150. I media sono messi a tacere attraverso l’oppressione politica ed economica. Decine di migliaia di dipendenti pubblici, oltre a quattromila accademici, sono stati licenziati. E’ in queste condizioni che la Turchia procede verso il referendum più importante della sua storia. Erdogan vuole togliere ogni speranza alla Turchia di essere una democrazia laica, trasformandola in una dittatura basata sulla religione”.
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