Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 27/03/2017, a pag. 3, la breve "Teheran impone sanzioni a 15 aziende Usa".
La breve rimpiange i tempi di Obama e l'accordo con la teocrazia iraniana e rimpiange la "parziale distensione" raggiunta con gli accordi sul nucleare. Quello che omette è che l'Iran, nella sua strategia di dominio dell'intero Medio Oriente, non ha mai cessato di sponsorizzare e sostenere il terrorismo, di diffondere antisemitismo e di minacciare di distruzione Israele, oltre che di proseguire i programmi di costruzione di ordigni nucleari. Trump ha interrotto l'idillio, l'Iran protesta, la democrazia si congratula.
Ecco la breve:
L’Iran ha deciso sanzioni nei confronti di 15 aziende statunitensi accusandole di «sostegno al terrorismo» e a Israele. Lo riferisce al Arabiya. Secondo quanto riporta l’agenzia Irna e riportato da vari media internazionali, fra le aziende americane oggetto di sanzione ci sono: Bent Tal, United Technologies Products. Itt Corp., Raytheon, Re/Max Real Estate, Magnum Research Inc., Oshkosh Corporation, Kahr Arms and Elbit Systems. Con le imprese elencate, accusate anche di sostenere la «repressione» nella regione mediorientale, alle imprese iraniane è proibito qualunque tipo di accordo e ai direttori ed ex direttori delle imprese Usa viene negato il visto in Iran. La decisione di Teheran costituisce una risposta alle sanzioni con cui gli Usa hanno reagito al test missilistico di febbraio compiuto dalla Repubblica islamica: una escalation che sta riportando tensione nei rapporti i due Paesi dopo la parziale distensione raggiunta con l’accordo sul nucleare nel 2015, sotto la presidenza Obama.
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