Come i negoziati Brexit possono essere utili a Israele
Commento di Manfred Gerstenfeld
(Traduzione di Angelo Pezzana)
I negoziati sulla Brexit possono essere utili a Israele in vari modi.
Il primo riguarda il governo inglese, in particolare i media britannici, che affronteranno nei dettagli tutto quanto non funziona nell’Unione Europea. Per il quotidiano The Telegraph l'Inghilterra paralizzerà la UE, dopo essere stata derubata di miliardi di sterline ogni anno.
Il modus operandi della UE è sempre stato quello di usare le finanze tedesche e inglesi per guadagnarsi l’adesione delle regioni più povere, in particolare quelle agricole francesi: quando il denaro scarseggia e viene sostituito da euro-tasse, le tensioni esplodono.
Un secondo motivo è rappresentato dai problemi dei paesi leader europei, anche se le trattative non sono ancora iniziate. Uno riguarda la Francia, un paese che ha un ruolo sproporzionatamente pesante nelle critiche a Israele, coinvolgendo l’intera UE, la sua attuale presidenza e quella precedente. I
l giornale The Telegraph in un articolo ha definito la Francia "paese europeo malato", ricordando la crescita del suo debito, che negli ultimi otto anni è arrivato al 100% del Pil, inserendola fra i sei paesi con il debito pubblico più alto. Il giornale rivela anche che la spesa pubblica è stata nel 2015 del 57% del Pil, il che colloca la Francia, con la Finlandia, in cima ai 28 paesi aderenti alla UE. La crescita economica della Francia nel 2015 è stata soltanto del 1.3, mentre la media europea era del 2.2; a cui va aggiunto il secondo posto per quanto riguarda le cause legali concernenti il lavoro.
Ci sono poi altri vantaggi per Israele nei negoziati della Brexit, riguardanti l’abuso praticato dalla UE contro Israele in merito alle leggi internazionali.
In questo campo l’Inghilterra dimostra quanto sia interessata a dimostrare come queste leggi abbiano una struttura confusa e priva di consistenza. Infatti la Commissione Europea ha cercato di obbligare la Gran Bretagna a pagare 450 miliardi di sterline quando lascerà del tutto la UE.
Il sub-comitato finanziario della Camera dei Lord ha scritto in un rapporto “ in base alla legge internazionale l’Inghilterra non è è obbligata legalmente se non interviene un accordo alla base dell’articolo 50 della trattativa”.
Il comitato ha aggiunto che se anche gli stati membri UE sporgono denuncia in base alla legge internazionale, si verificherà un lungo periodo denso di litigi.
Più gli inglesi entreranno nei dettagli delle leggi internazionali, meglio sarà.
Meir Rosenne, già ambasciatore israeliano negli Usa e Francia ed esperto di leggi internazionali, ha dichiarato “ Ci sono due tipi di leggi internazionali, una viene applicata solo a Israele, tutte le altre a tutti gli altri stati. Questo è evidente quando si analizza come Israele viene trattato nelle istituzioni internazionali… “ Rosenne cita come esempio tipico l’opinione della Corte Internazionale di Giustizia espressa nel 2004 sulla barriera di sicurezza israeliana: “ Nella sentenza la Corte dell’Aja ha deciso che il diritto all’auto-difesa è applicabile solo se la minaccia proviene da uno stato. Se questo fosse vero, vorrebbe dire che tutte le azioni che gli Usa prendono contro Al-Qaeda sono illegali, in quanto non viene considerato auto-difesa in base all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite perché Al-Qaeda non è uno stato”.
C’è un altro tipo di problemi che molto probabilmente saranno utili a Israele nello scontro sia con la UE che con i singoli stati.
Anche se le trattative sulla Brexit avvengono formalmente tra UE e Gran Bretagna, l’Unione europea deve ottenere il consenso degli stati membri sui termini dell’accordo.
Ma gli interessi con l’Inghilterra non sono gli stessi per tutti i paesi, per cui si creeranno tensioni all’interno della UE, e gli inglesi faranno del loro meglio per alimentarle.
Più dissensi interni ci saranno, meglio sarà per gli inglesi.
Circa un anno fa scrissi sul Jerusalem Post che Israele doveva redigere un Libro Nero sulla condotta negativa nei confronti dello stato ebraico, essendo più che rilevanti le diffamazioni contro Israele, che ne minavano la sovranità.
Questa proposta è ora obsoleta.
Ciò che risulterà nella battaglia fra UE e Gran Bretagna sarà molto più inclusiva di quanto abbiano mai immaginato gli esperti israeliani. Ora un altro approccio sarà utile.
Israele dovrebbe creare un comitato governativo ufficiale, con esperti esterni, che dall’enorme quantità di articoli e informazioni possa identificare quegli elementi che possono essere usati da Israele nei suoi scontri con l’Unione Europea.
Manfred Gerstenfeld è " Emeritus Chairman of the Jerusalem Center for Public Affairs"
Ha ricevuto il "Lifetime Achievement Award by the Journal for the Study of Antisemitism" e l' " International Leadership Award" dal Simon Wiesenthal Center. Collabora regolarmente a Informazione Corretta.
.E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte, recensita alla pagina http://jcpa.org/book/the-war-of-a-million-cuts-the-struggle-against-the-delegitimization-of-israel-and-the-jews-and-the-growth-of-new-anti-semitism