Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/03/2017, a pag.12, con il titolo "Erdogan ai turchi nella UE:fate almeno 5 figli", la cronaca di Marta Ottaviani.
Un sentito ringraziamento al Sultano Erdogan per aver dichiarato con poche parole quello che il mondo occidentale in tutti questi anni si è rifiutato di riconoscere: l'invasione silenziosa dell'islam. Noi lo ripetiamo dal marzo 2001, da quanto è nata informazione corretta, ben prima dell'11 settembre. La negazione dell'evidenza è stata la costante della cecità del mondo civile perchè democratico, lo scontro di civiltà, preconizzato da Samuel Huntington, respinto con le accuse più infamanti. Per fortuna Erdogan, grazie alla sua volgare arroganza, si è lasciato sfuggire la verità: l'islam invaderà l'Europa.
Altro che islamofobia e xenofobia,sono parole forti che però riflettono la minaccia che sta per distruggere le nostre società.
Forse siamo ancora in tempo per prenderne atto e reagire.
Marta Ottaviani
Fate più figli e sarete il futuro dell'Europa. E l'ultima provocazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ormai lanciato in una ideale - ma non troppo - conquista del vecchio continente. Il messaggio è rivolto ai turchi, ma in generale a tutti i musulmani che vivono nei territori dell'Unione europea. «Faccio appello ai miei connazionali - ha detto Erdogan durante un discorso a Eskisehir per la campagna sul referendum del prossimo 16 aprile -. Non fate almeno tre figli, fatene cinque. Moltiplicate la vostra presenza e cosl sarete il futuro dell'Europa». «Il luogo dove lavorate e vivete - ha proseguito il capo di Stato - adesso è la vostra nuova patria. Rivendicate la vostra parte. Aprite più attività, iscrivete i vostri figli in scuole migliori, andate a vivere in quartieri più residenziali, guidate macchine costose, vivete in case più belle. Sarà la risposta migliore alla volgarità e alle ingiustizie che state patendo». Le parole del presidente arrivano quando è ancora altissima la polemica sui permessi negati da Olanda e Germania ai ministri turchi perché tenessero discorsi pubblici per il «sl» al referendum del prossimo 16 aprile, quando Erdogan si giocherà il suo futuro politico, tentando di fare passare una riforma costituzionale che gli garantirà i «super poteri» che in realtà esercita da almeno due anni. Non è la prima volta che il presidente usa l'arma demografica a fini ideologici o elettorali. Da tempo, infatti, cerca di spronare le donne turche a fare almeno tre figli per contrastare un possibile aumento numerico di etnia curda, oltre ad avere avviato, nel 2013, una vera e propria crociata contro l'aborto, che non ha portato al cambiamento della legge, ma a un'effettiva diminuzione delle interruzioni di gravidanza nelle strutture pubbliche.
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