Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 10/03/2017, a pag. 15, con il titolo "Raid con l'ascia, terrore in Germania", la cronaca di Tonia Mastrobuoni.
Il Corriere della Sera titola: "Assalto con l'ascia alla stazione. A Duesseldorf 7 feriti, aggressore fermato". La scelta del verbo "fermare" è fuorviante e sbagliata: il terrorista è stato arrestato, non "fermato". Uno non esce di casa con un'ascia, per cui le sue intenzioni erano chiarissime. Quando l'hanno catturato (non fermato) non c'erano dubbi sull' atto criminale. Perchè allora titolare 'fermato'?
Ecco l'articolo:
Tonia Mastrobuoni
Il luogo dell'attentato
Non è il primo attacco folle con un’ascia. Ma l’aggressione furiosa di ieri sera alla stazione principale di Düsseldorf sembra un terribile copione già visto. Dai dettagli confusi emersi nei primi minuti, un uomo si è avventato sulla folla ferendo cinque persone, poi ha cercato di scappare attraverso i binari e saltando da un ponte ma è stato catturato dalla polizia. Non si sa ancora nulla delle possibili motivazioni per il violentissimo attacco. Ma i sospetti fermati dalla polizia sarebbero due e sembra che la ricerca di altri complici prosegua. Un testimone intervistato dal tabloid Bild ha raccontato che «mentre stavamo di sopra, sul binario, e stavamo aspettando, un treno è arrivato, un tizio ne è saltato fuori e ha cominciato a buttarsi con un’ascia sulla gente. C’era sangue dappertutto. Ho vissuto tante cose in vita mia, ma mai una scena del genere».
Immediata la reazione della polizia, che ha chiuso la stazione del capoluogo del Nordreno- Westfalia e ha blindato la zona con agenti delle forze speciali. I treni sono stati dirottati ad altre stazioni, un elicottero ha presidiato il cielo per ore. Non è il primo attacco con l’ascia su un treno o a una stazione, in Germania, ma nella stragrande maggioranza dei casi si è sempre trattato di gesti di squilibrati. Soltanto a metà luglio dell’anno scorso il caso del profugo afghano 17enne che era salito su un treno per Würburg e aveva aggredito una famiglia cinese aveva precipitato il Paese nell’angoscia del terrorismo islamico. Appena qualche settimana fa il capo dei servizi segreti tedeschi, Heinz-Georg Maassen, aveva peraltro lanciato l’allarme su una possibile azione terroristica nel Paese, denunciando anche la crescita vertiginosa del fondamentalismo islamico e rivelando che in Germania il numero dei potenziali terroristi di Isis è salito a quota 1600. Ma va sottolineato che per ora sulle motivazioni del gesto e sull’identità dell’attentatore o degli attentatori di ieri non c’è alcuna chiarezza.
Tra i primi ad arrivare sul luogo dell’attentato il sindaco di Düsseldorf, Thomas Geisel (Spd), che si è tenuto perennemente informato della situazione e ha parlato di «un colpo duro» per la sua città. Geisel ha aggiunto che «molti testimoni sono ancora scioccati. Sono qui per ringraziare la polizia e gli uomini dei soccorsi. I miei pensieri sono con le vittime e le loro famiglie». Anche il capo della cancelleria federale, Peter Altmaier (Cdu) ha espresso il suo sconcerto per l’attacco nella città renana: «Qualsiasi cosa sia successa alla stazione principale di Düsseldorf: il nostro pensiero va ai feriti». Il Land dove è avvenuto l’attacco è politicamente cruciale: è la regione più popolosa della Germania e a maggio ci saranno le elezioni. Il voto nel Nordreno-Westfalia è sempre considerato, per il suo peso politico, un segnale importante in vista di quello federale. Che, com’è noto, deciderà chi sarà il prossimo cancelliere il 24 settembre prossimo.
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