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La Nazione Rassegna Stampa
06.03.2017 Propaganda negata: Erdogan il dittatore accusa la Germania: 'Nazista!'
Commento di Roberto Giardina

Testata: La Nazione
Data: 06 marzo 2017
Pagina: 10
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Berlino vieta i comizi turchi. Ira di Erdogan: siete nazisti»

Riprendiamo da NAZIONE/CARLINO/GIORNO di oggi, a pag. 10, con il titolo "Berlino vieta i comizi turchi. Ira di Erdogan: siete nazisti", il commento di Roberto Giardina.

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Roberto Giardina

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Una manifestazione pro-Erdogan da parte di turchi tedeschi

«SIETE i soliti nazisti»: Erdogan attacca la Germania e Frau Angela. I rapporti tra Turchia e Germania continuano a peggiorare e la situazione allarma i servizi di sicurezza. Difficile tenere sotto controllo i quasi tre milioni di immigrati dal Bosforo, quasi tutti pacifici, ma gli estremisti continuano ad aumentare. E' un paradosso: il presidente turco continua a gettare in galera gli oppositori, ma accusa i tedeschi di «aver dimenticato la democrazia», perché è stato vietato di far propaganda in vista del referendum del 16 aprile, che dovrebbe conferire a Recep Tayyip Erdogan i poteri di un dittatore assoluto. Non ha bisogno dei deutschturken, un milione con il doppio passaporto, ma vuole stravincere.

Ieri è arrivato a Colonia il ministro dell'Economia turco Nihar Zeybekci ma non gli è stata concessa l'autorizzazione a tenere comizi. «Non è accettabile», ha protestato. E il ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu è atteso domani ad Amburgo. E già giovedì scorso, la cittá di Gaggenau, 30mila abitanti, nel Bader-Würrtemberg, aveva vietato al ministro della giustizia Bekir Bozdag di parlare in pubblico per motivi di sicurezza. «E la Merkel tace», si è sdegnato Bozdag.

APPUNTO, nella democrazia tedesca un borgomastro ha il diritto di decidere senza attendere il permesso del Cancelliere o di un ministro. Inoltre, la legge vieta da sempre attività politiche da parte di partiti o gruppi stranieri. Lo era, in teoria, anche per gli immigrati italiani, ma le autorità tacevano. E ora, con le elezioni europee il divieto per i cittadini della UE, rimane teorico. «La Merkel si comporta come Hitler», tuona da Istanbul Erdogan. E accusa Berlino di aver sostenuto i golpisti lo scorso luglio e di appoggiare i terroristi. Erdogan protesta, ma due settimane fa è stato arrestato a Istanbul il corrispondente della Welt Deniz Yücel, 43 anni, con l'accusa di essere un agente provocatore, una spia della Germania. Il governo e tutti i giornali in Germania hanno protestato con veemenza, ma senza risultato. Yücel, con passaporto tedesco, ma di origine turca, potrebbe restare in prigione in attesa del processo: rischia cinque anni.

LA MERKEL aveva cercato un accordo con Erdogan per bloccare l'esodo di profughi dalla Siria e dal Medio Oriente verso l'Europa (e l'UE era pronta a pagare cinque miliardi di euro). Ma i rapporti si erano guastati già nel maggio scorso, quando il Parlamento tedesco aveva votato una risoluzione che giudicava un olocausto il massacro di un milione e mezzo di armeni (su due milioni) durante la prima guerra mondiale. Si erano avute manifestazioni di protesta anche in Germania da parte di migliaia d'immigrati. La decina di deputati tedeschi, ma di origine turca, che avevano votato a favore, continuano a ricevere minacce di morte. Sostenitori di Erdogan continuano a minacciare e aizzare gli immigrati soprattutto in Baviera e nella Ruhr, dove le comunità sono più numerose. La crisi dei rapporti tra Turchia e Berlino ha bloccato anche le relazioni tra Istanbul e Bruxelles. Ma a soffrire è l'economia turca che dipende dalla Germania, a cominciare dal turismo. I tedeschi che hanno passato qualche giorno di vacanza in Turchia in inverno si sono dimezzati e le prenotazioni per la prossima stagione si sono ridotte a un terzo. 

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