Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 04/03/2017, a pag.3, l'editoriale dal titolo "Quelle Ong che odiano Israele"
Isis, i talebani, al Qaida e… le Forze di difesa israeliane. Il Watchlist, consesso di ong che monitora il rispetto dell’infanzia in guerra, ha chiesto all’Onu di aggiungere l’esercito israeliano alla lista nera dei soggetti che colpiscono i bambini in guerra. Un anno fa, l’allora segretario Ban Ki-moon aveva tolto Israele dalla lista. Ma visto che mostrare un po’ di decenza era troppo per l’Onu, si era preferito salvare anche Hamas, che i bimbi israeliani li prende deliberatamente di mira. L’inclusione di Israele alla lista potrebbe tradursi in sanzioni. L’idea che Israele sia uno stato “infanticida” ormai ha penetrato larghi segmenti dell’opinione pubblica. La professoressa Monika Schwarz-Friesel dell’Università Tecnica di Berlino ha analizzato dieci anni di lettere inviate al Consiglio degli ebrei in Germania e all’ambasciata israeliana a Berlino. Contengono dichiarazioni come questa: “L’assassinio di bambini si adatta alla vostra tradizione”. La baronessa Ashton, da responsabile della politica estera europea, ha accostato i bambini ebrei uccisi a Tolosa ai bimbi palestinesi vittime nelle guerre a Gaza. Alla Royal Court di Londra, la regista Caryl Churchill, ha realizzato uno spettacolo in cui alcune madri israeliane raccontano la storia dello stato ebraico ai figli: “Non parlate dei bambini palestinesi assassinati dall’esercito israeliano”. Il fotografo svedese Paul Hansen ha vinto il World Press Photo Award con la foto del funerale di due bambini palestinesi. E durante l’ultima guerra a Gaza, nell’estate del 2014, l’Independent ha scritto che Israele è “una comunità di assassini di bambini”. L’antisemitismo è tornato di gran moda. E’ un’orrenda piaga dilagante.
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