Rientra lo scandalo della sala del Comune di Roma concessa per una manifestazione di propaganda contro Israele. Le proteste hanno avuto il loro effetto (si veda la pagina di IC di ieri: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=10&sez=120&id=65503
Persino Stefano Fassina, che non manca mai a queste iniziative, ha fatto marcia indietro.
Riprendiamo il breve redazionale di REPUBBLICA a pag.11, che a partire dal titolo, non prende posizione, si trattava di "un convegno su Gaza", con un Fassina che "ha accolto l'appello della Comunità ebraica di Roma", che appello poteva essere ma espresso con parole durissime.
Di altro tono il pezzo di Susanna Novelli sul TEMPO a pag.13
Riprendiamo entrambi:
La Repubblica-" Sospeso fra le polemiche il convegno su Gaza "
Stefano Fassina
Sospeso in attesa di «approfondimenti e incontri di chiarimento». Il convegno in programma per questo pomeriggio in Campidoglio dal titolo "Gaza: rompiamo l'assedio" non si terrà. A bloccarlo è stato uno dei suoi promotori, Stefano Fassina, consigliere comunale e deputato di Sinistra italiana, che ha raccolto l'appello della Comunità ebraica di Roma, critica nei confronti dell'iniziativa organizzata dal movimento Bds, sigla che sta per "Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni". Per il vicepresidente della Comunità, Ruben della Rocca, Bds «predica il boicottaggio e quindi la conseguente ghettizzazione delle merci, dei prodotti e delle menti provenienti da Israele». Di fronte a queste polemiche, Fassina ha fatto marcia indietro.
Il Tempo-Susanna Novelli: " Annullato il convegno anti-Israele "
Susanna Novelli
Il passo indietro lo ha fatto, alla fine, il consigliere capitolino di Sinistra Italiana Stefano Fassina: la conferenza in Campidoglio del movimento Bds prevista per oggi nella Sala della Piccola Protomoteca non si terràpiù. Una svista importante quella dell'ex ministro che se ne era fatto promotore con un suo intervento in programmae da parte del Campidoglio che non si occupa di effettuare una pur minima verifica degli eventi per i quali vengono concessi spazi istituzionali. Eppure sarebbe bastato un semplice «click» su internet e leggere solo la definizione del movimento per rendersi conto che dare spazio a simili, sedicenti «diritti» viola innanzitutto, come ben ricordato dal presidente dell'Assemblea capito-lineMarcello De Vito, lo Statuto di Roma Capitale. «Bds Italia» si autodefinisce: «Sezione italiana per il movimento a guida palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele». Una definizione che già di per sé non sembri incoraggiare il processo di pace, così come aveva forse erroneamente intuito Fassina. Che anzi ci aveva pure provato domenica sera a "tamponare" la protesta: «Il sottoscritto nella messa a disposizione di una sala - aveva detto l'esponente di Sinistra Italiana - ha seguito, come ogni volta che arrivano richieste di sale, un elementare principio democratico: il Campidoglio è la case di tutti i romani con posizioni coerenti con la nostra Costituzione repubblicana e antifascista. Tanto che più che nel mio previsto intervento ribadirò quanto mi è capitato di dire in passato: sono contrario ainiziative di boicottaggio perché rischiano di generalizzare e di avere come destinatario un popolo non le politiche di un governo». Un "romanticismo" di un'ideologia arcaica che ha però messo nei «guai», squisitamente politici, lo stesso Fassi-na. la sollevazione dellacomunità ebraica e praticamente di tutte le altre parti politiche hanno infatti ben poco di ideologico e molto di un messaggio di democrazia che, proprio perché tale, non può far passare tutto. E questo lo ha capito pure il consigliere capitolino di Sinistra Italiana che nel primo pomeriggio ha diramato una nota che tuttavia rinvia l'iniziativa: «Di fronte alle preoccupazioni e alle gravi valutazioni espresse in merito all'iniziativa del movimento Bds prevista in Campidoglio, ritengo necessario un approfondimento e incontri di chiarimento. Pertanto, sospendiamo e rinviamo la disponibilità degli spazi in Campidoglio per lo svolgi-m e n t o dell'iniziativa. La situazione tra Israele e Palestina - conclude la nota - richiede a chi ha incarichi istituzionali e vuole contribuire al processo di pace di favorire il dialogo, non provocare anche involontariamente un allontanamento delle posizioni». Gelo da parte della Comunità ebraica romana che nella nota diffusa non cita mai l'esponente di Sinistra Italiana ma, non a caso, il grillino De Vito: «Si è riparato ad un grande errore - dice Ruben della Rocca, vice presidente della Comunità Ebraica di Roma - la pace non si ottiene con il boicottaggio.Abbiamo apprezzato Marcello DeVito chesi è speso molto per sospendere il tutto. Fa male però pensare che debba intervenire la Comunità Ebraica per chiedere di bloccare una iniziativa. Roma è una città di pace e deve essere al centro dei rapporti di pace fra le varie religioni. Israele anela la pace e se qualcuno non lo capisce, èin male fede. Magari proprio Roma fosse protagonista di una conferenza di Pace. Si è riparato ad un grande errore - conclude - che avrebbe portato la città di Roma a vivere un evento brutto. Evento che non avrebbe di certo aiutato». Nonostante le polemiche di alcuni esponenti del Pd e di Forza Italia, lo scivolone stavolta non si può proprio attribuire al sindaco Virginia Raggi. Ma a una sinistra che ancora rincorre ideologie di parte e a degli uffici, questo sì, un po' distratti.
Per inviare la propria opinione, telefonare:
La Repubblica: 06/ 49821
Il Tempo: 06/ 675881
oppure cliccare sulle e-mail sottostanti