La Menorà attraverso i millenni
IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti
Dal 19 al 25 febbraio 2017
Dal 19 al 25 febbraio 2017
In una settimana in cui il Primo Ministro dello Stato d'Israele Benjamin Netanyahu è in viaggio a Singapore e in Australia, approfitto dell'opportunità che mi offrono gli amici di Informazione Corretta per raccontare un altro viaggio appassionante ed avvincente di cui si parlerà molto nei prossimi mesi: quello della Menorà .
Lunedi scorso a Roma si è svolta la conferenza stampa di presentazione della mostra Menorà . Culto, storia e mito che si svolgerà a Roma dal 13 maggio al 23 luglio 2017 e segnerà per la prima volta la cooperazione tra lo Stato della Città del Vaticano e la Comunità Ebraica di Roma, realizzando una iniziativa dall'alto profilo istituzionale. L'esposizione, per la cui realizzazione è stato allestito un gruppo di lavoro di studiosi di fama internazionale, è¨ curata, coordinata e diretta da Arnold Nesselrath, Delegato per i Dipartimenti Scientifici ed i Laboratori di Restauro dei Musei Vaticani, da Alessandra Di Castro, Direttrice del Museo Ebraico di Roma, e da Francesco Leone, Professore Associato di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'università G.Annunzio di Chieti-Pescara, racconta, attraverso l'esposizione di circa 130 opere, la storia plurimillenaria, incredibile e sofferta, della Menorà : il candelabro a sette bracci fatto forgiare in oro puro da Mosè per espresso volere del Signore, come è raccontato nel libro dell'Esodo, per essere collocato nel primo Tempio di Gerusalemme insieme agli altri arredi sacri in nome della alleanza con il popolo di Israele. Il peregrinare nei secoli e nei luoghi più lontani di questa mitica lampada, così come fu per il popolo ebraico di cui simboleggia l'antico destino, ci restituisce une delle vicende più suggestive della storia dell'uomo degli ultimi tremila anni. Una vicenda che dalla storia si perde nel mito e nella leggenda.
Alessandra Di Castro con Barbara Jatta
L'avvincente storia della Menorà è ricostruita in mostra con un percorso ricco, costellato di capolavori e importanti opere d'arte che vanno dalle antichità al XXI secolo spaziando dalla scultura alla pittura, dagli arredi architettonici alle arti decorative, dai manoscritti alle illustrazioni librarie medievali e rinascimentali. Roma, naturalmente, è¨ il luogo predestinato ad ospitare questa mostra. E', infatti, nella capitale dell'impero romano che la Menorà , inaugurando il suo lungo peregrinare, giunse nel 70 dell'era moderna dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme perpetrata dalle truppe romane di Tito, come tramandato dal celebre rilievo dell'arco omonimo fatto erigere a Roma alle pendici settentrionali del Palatino e dai racconti dello storico Giuseppe Flavio contenuti nei volumi della Guerra Judaica. Condotta a Roma in trionfo dalle truppe imperiali, la Menorà , insieme agli altri arredi sacri trafugati dal secondo Tempio, quello eretto dopo la distruzione del primo per mano di Nabucodonosor II di Babilonia nel 586 prima dell'era moderna, quando con ogni probabilità fu distrutta anche la prima originaria Menorà riconducibile al racconto biblico, finì come trofeo nel Templum Pacis edificato ai Fori per celebrare la conclusione vittoriosa della guerra giudaica. Ma soprattutto fu a Roma, in piena età imperiale, che la Menorà divenne il simbolo identitario più¹ potente e rappresentativo della cultura e della religione ebraiche, nello stesso momento in cui vi prendevano forma definitiva i simboli del cristianesimo.
Da allora, divenuta emblema del giudaismo, tangibile evocazione della luce divina, dell’ordine cosmico della creazione e dell'antica alleanza, simbolo del roveto ardente, dell'albero della vita, oppure testimonianza del Sabato biblico, la Menorà comparve raffigurata in ogni dove, in oriente e in occidente: catacombe ebraiche a Roma, sarcofaghi, iscrizioni tombali, graffiti, monete, vetri decorati in oro, monili e gioielli. Questa enorme proliferazione sarà esaustivamente rappresentata in mostra con opere uniche, suddivise in un percorso scandito cronologicamente, che dal primo secolo dell'era moderna arriverà fino al XX, quando la Menorà farà la sua comparsa sullo stemma del neonato stato di Israele.
L'Arco di Tiro, a Roma
Roma è¨ anche la città in cui della Menorà si persero per sempre le tracce storiche nel V secolo, quando fu razziata dai Vandali di Genserico durante il sacco del 455, forse trasferita a Cartagine e successivamente -“ ma questo non è¨ certo - a Costantinopoli. Da allora, sempre più avvolta dal mistero, la Menorà svanì nel nulla per sempre, a dispetto delle mille saghe che nei secoli hanno cercato invano di perpetuarne la vita materiale. Da allora tutti i racconti relativi al Candelabro a sette bracci trasmigrano nella leggenda, con tutte quelle suggestive e rocambolesche declinazioni, ambientate tra Medioevo e Novecento, che saranno nella loro interezza rievocate in mostra. La mostra, che avrà contemporaneamente luogo nelle due sedi del Braccio di Carlo Magno dei Musei Vaticani e del Museo Ebraico di Roma, si articolerà dunque in tre grandi nuclei, a loro volta suddivisi in ulteriori sezioni. Il primo nucleo ricostruirà la Storia della Menorà , il secondo ne inseguirà il mito nel tempo e nello spazio dalla tarda antichità alle soglie del XX secolo, Il terzo nucleo nfine, offrirà un'ampia panoramica sul XX e XXI secolo.
Per questo progetto sono stati concessi prestiti eccezionali dalle più prestigiose istituzioni museali nazionali e internazionali. Spiccano fra gli altri - oltre ai Musei Vaticani, al Museo Ebraico di Roma e a molti altri, rilevanti musei romani : il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, l'Israel Museum e la National Library of Israel di Gerusalemme, il Kunsthistorisches Museum e l'Albertina di Vienna, il Kupferstichkabinett di Berlino, il Jewish Museum di New York, il Franz Hals Museum di Haarlem, il Museo Sefardì di Toledo, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, i musei ebraici di Padova, Firenze, Napoli e Casale Monferrato, il Museo Archeologico di Napoli, la Biblioteca Palatina di Parma, l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Grande importanza, infine, sarà data agli apparati didattici, in modo da coinvolgere concretamente bambini e giovani di ogni età sulla strada della conoscenza, del dialogo e della reciproca comprensione.
Claudia De Benedetti, Presidente Agenzia Ebraica - Sochnut Italia