Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 26/02/2017, a pag.4, con il titolo "Così finanziamo l'auto-invasione", il commento di Magdi Cristiano Allam.
Magdi Cristiano Allam
Dobbiamo ringraziare la Comunità di Sant'Egidio, Frontex, il procuratore Capo di Catania Carmelo Zuccaro e le inchieste giornalistiche tra cui quelle del Giornale, perché hanno abbattuto il «muro della menzogna sull'accoglienza». La Comunità di Sant'Egidio, andando a prendere direttamente nei loro Paesi d'origine a bordo di aerei non solo chi fugge dalle guerre ma anche «famiglie con bambini», a cui viene indistintamente concesso un «visto umanitario» con l'obiettivo dichiarato di «integrarli nel nostro Paese», ha spazzato via tutta la narrazione giustificativa della nostra doverosa pietà e del loro indiscutibile diritto ad essere soccorsi e ospitati costi quel che costi: per aver percorso migliaia di chilometri nel deserto, per essere stati trattati in modo disumano dagli scafisti prima e durante il loro imbarco su gommoni, per aver rischiato la vita nei «viaggi della speranza». Frontex ha denunciato sia la connivenza delle autorità navali italiane con gli scafisti sia la collusione delle Ong le cui navi spesso si spingono vicino alla costa libica «come dei taxi», mentre agli scafisti vengono date «chiare istruzioni per raggiungere le imbarcazioni Ong». Perciò il procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro ha aperto una inchiesta conoscitiva sulle Ong «che entrano nelle acque territoriali libiche chiamate dagli organizzatori del traffico», che «dispongono di costosissimi droni per intercettare i barconi», per cui si rende necessario capire «come nascono, chi le finanzia, quale finalità perseguono». A questo punto ci auguriamo che la magistratura faccia luce anche sul palese conflitto d'interesse che c'è tra la solerzia con cui la criminalità organizzata straniera e italiana, le Ong, le cooperative, le associazioni umanitarie laiche e religiose, taluni politici e imprenditori, settori dello Stato e delle Chiese si prodigano per promuovere la crescita dell'accoglienza con ricavi stratosferici assicurati dall'attività in assoluto più lucrosa, esentasse e senza neppure il disturbo di dover rendicontare come viene speso un fiume ininterrotto di denaro pubblico elargito fin troppo generosamente attraverso le prefetture. E persino sbagliato indicarli come «clandestini», che è la connotazione giuridicamente corretta di chi entra furtivamente in un altro Stato sprovvisto di documenti, semplicemente perché siamo noi stessi che li andiamo a prendere anche a casa loro e fi facciamo entrare volontariamente nel nostro territorio nazionale. Ormai è chiaro che siamo noi stessi a volerci auto-invadere. Siamo in presenza di un fatto inedito nella storia: non c'è mai stata prima d'ora una strategia deliberata, pianificata e auto-finanziata per colmare il deficit demografico «importando» il «materiale umano» atto a rigenerare la vita, individuato nei giovani tra i 20 e i 30 anni per prevenire l'estinzione naturale di 500 milioni di cittadini dell'Unione Europea di cui solo il 16% ha meno di 30 anni, che non pensano più a mettere su famiglia e a mettere al mondo figli, mostrandosi appagati dei rapporti virtuali tramite i blog e i cellulari e della compagnia di cani e gatti.
Per inviare al Giornale la propria opinione, telefonare: 02/ 85661, oppure cliccare sulla e-mail sottostante