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La Nazione Rassegna Stampa
21.02.2017 Cimeli nazisti e aste milionarie: un pessimo segnale da non trascurare
Commento di Roberto Giardina

Testata: La Nazione
Data: 21 febbraio 2017
Pagina: 31
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «In linea con la fine del Terzo Reich. Venduto all'asta il telefono di Hitler»

Riprendiamo dalla NAZIONE/CARLINO/GIORNO di oggi, 21/02/2017, a pag. 31, con il titolo "In linea con la fine del Terzo Reich. Venduto all'asta il telefono di Hitler", l'analisi di Roberto Giardina.

La diffusione dei cimeli appartenuti a Hitler e in generale riconducibili al nazismo è un modo per "normalizzare" il nazismo stesso, responsabile di crimini ineguagliati contro l'umanità. E' urgente una regolamentazione che ponga limiti alle aste in cui nostalgici milionari danno visibilità a oggetti che hanno l'unica caratteristica particolare di essere appartenuti ad alcuni dei massimi criminali della nostra epoca. Apologia di nazismo? Certo.

Ecco l'articolo:

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Roberto Giardina

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Il telefono di Hitler

PER IL TELEFONO di Hitler un fanatico collezionista ha sborsato 243mila dollari, a un'asta negli Stati Uniti. Un vero antiquario storcerebbe la bocca, non perché si tratta di un oggetto del III Reich. Per lui il telefono non sarebbe più "autentico": era nero e lo hanno ridipinto di rosso, e sulla bachelite hanno inciso la svastica e il nome del Führer, Adolf Hitler. Sarebbe come comprare un'auto d'epoca con carrozzeria modificata, e un nuovo motore. Ma chi compra i memorabilia nazisti è un feticista, anche se non è un nostalgico, conquista in realtà una reliquia: toccare quel telefono usato da Adolf gli di un brivido. Lo scorso settembre a un'altra asta in Gran Bretagna sono stati offerti rotoli di Klosettpapier, cioè carta igienica, in dotazione agli ufficiali della Wehrmacht, marca Edelweiss, stella alpina. Prezzo, 80 sterline (circa 94 euro) per rotolo.

LA BASE d'asta per il telefono di Adolf, era prudentemente di appena 100mila dollari, 94200 euro. Prodotto dalla Siemens, è stato presentato dalla "Alexander Historical Auction" a Cheapeake City nel Maryland come "una delle armi più distruttive di tutti i tempi". Lo usò il Führer negli ultimi due anni, impartendo "ordini mortali" dal suo Bunker nel cuore di Berlino. Lo ha messo in vendita il cittadino britannico Ranulf Rayner, 82 anni, che lo aveva ereditato dal padre. II brigadiere Ralph Rayner, scomparso nel 1977, fu forse il primo a entrare nel bunker, conquistato dall'Armata Rossa. Il generale Bernard Montogomery gli diede l'ordine di prendere contatto con i sovietici. Questi lo accolsero con entusiasmo, si era ancora tutti alleati, e lo invitarono a vistare il Bunker. In segno di amicizia gli offrirono il telefono che si trovava nella stanza di Eva Braun, ma lui preferì quello che si trovava sulla scrivania del Führer. «L'ho conservato per anni in una valigetta di cuoio, racconta Ranulf, e adesso ho deciso di venderlo. Lo tenevo più che altro in ricordo di mio padre. Ho scelto una casa d'aste negli Stati Uniti perché so che gli americani sono i più fanatici».

È VERO, insieme con i giapponesi. Comprano di tutto, anche falsi pacchiani. Nel marzo scorso, sempre a Cheasepeake, una copia del "Mein Kampf" trovata nell'appartamento del Führer a Monaco nel 1945, è stata comprata per 20mila dollari. Nel 2010, Davird Irving, lo storico negazionista, ha venduto aduni capelli di Hitler per mille sterline, quasi un affare. Gli ebrei, discendenti delle vittime della Shoa, protestano da sempre, ma contro il cattivo gusto è forse inutile lottare. II 18 giugno scorso, a Monaco alla case d'asta "Hermann Historica" sono andate all'asta anche le mutande in seta di Hermann Göring. Le aveva sottratte il dottor John Lattimer, l'ufficiale medico americano che badava ai prigionieri nazisti a Norimberga, durante il processo. Göring si tolse la vita con una capsula di cianuro per evitare il capestro il 15 ottobre del 1945, e Lattimer saccheggiò la sua cella. Le mutande, con una circonferenza di 140 centimetri, e lunghe fino al ginocchio, e le iniziali "H G", sono state battute per 550 euro. Una sciocchezza in confronto alle mutandine di seta rosa con pizzo bianco, appartenute a Eva Braun vendute a Londra per 2900 sterline, pari a 3250 euro. II prezzo di partenza era di appena 400 euro, ma i collezionisti si sono dati battaglia per conquistarle. A vincere, un fanatico britannico.

LA CAPSULA in rame che conteneva il cianuro con cui Göring si tolse la vita è stata aggiudicata per 25mila euro. Due sedie provenienti dalla Cancelleria del Führer sono state vendute per 1900 euro. Un coltello con la scritta "Blut un Ehre", sangue e onore, è stato aggiudicato per duecento euro, un impermeabile militare per 600. Un portarossetto della fedele compagna del Führer è stato venduto per 360 sterline, un anello d'oro per 1250. L'asta di giugno è stata un successo: in tutto la "Hermann" ha incassato 170mila euro dalle reliquie del III Reich. Il central Council degli ebrei in Germania ha chiesto di vietare queste vendite, ma la legge non lo consente. Il sindaco di Monaco, il socialdemocratico Dieter Reiter, tre anni fa, si era dovuto limitare a un appello al buon gusto "per rispetto alle vittime". Ma le reliquie continuano ad aumentare di prezzo.

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