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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
21.02.2017 Il doppio standard nelle parole scelte: Cisgiordania/Giudea e Samaria
Sulle pagine dell'Osservatore Romano

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 21 febbraio 2017
Pagina: 3
Autore: La redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Comitato congiunto sugli insediamenti»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 21/02/2017, a pag. 3, la breve "Comitato congiunto sugli insediamenti".

L'Osservatore Romano riporta le parole di Netanyahu sugli insediamenti, aggiungendo però "usando i termini con cui Israele si riferisce alla Cisgiordania". Quando descrive la situazione in Cisgiordania, invece, non specifica che si tratta del termine utilizzato nel mondo arabo e, in generale, fuori da Israele, dove invece quella regione ha il nome di "Giudea e Samaria". Entrambi i nomi sono relativi, perché indicarne uno come (falsamente) originario e l'altro come impiegato soltanto in Israele? E, per di più, scegliere quello più recente (Cisgiordania)?
Anche la scelta delle parole è utile alla delegittimazione di Israele, una specialità dei media vaticani.

Ecco la breve:

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In rosso, Giudea e Samaria/Cisgiordania

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato ieri la formazione di un comitato israelo-americano per discutere degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. L'annuncio arriva pochi giorni dopo la visita di Netanyahu a Washington e il suo incontro con il presidente Donald Trump. Durante i colloqui alla Casa Bianca, ha spiegato Netanyahu parlando ai ministri e alla stampa all'inizio della consueta riunione settimanale di governo, si è convenuto di «creare un comitato congiunto per migliorare le relazioni tra Israele e Stati Uniti in tutte le principali aree» che sono sicurezza, intelligence, tecnologia, economia.

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Doppio standard

«Ma abbiamo anche concordato di creare una commissione in un'area in cui prima non c'era accordo: intendo naturalmente gli insediamenti» ha aggiunto, usando i termini con cui Israele si riferisce alla Cisgiordania. Nell'incontro alla Casa Bianca, il loro primo da quando Trump si è insediato, il presidente aveva chiesto a Netanyahu di «soprassedere un poco sulle colonie: troveremo un qualche tipo di soluzione».

Secondo il leader del Likud, la questione degli insediamenti non è al centro del conflitto e deve essere risolta «nel contesto dei negoziati di pace». Israele ha annunciato di recente la costruzione di nuove abitazioni per i coloni in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Anche la Knesset recentemente ha adottato una legge senza precedenti che regolarizza gli insediamenti ebraici sulle terre private palestinesi nella Cisgiordania.

Per inviare la propria opinione all' Osservatore Romano, telefonare 06/69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


ornet@ossrom.va

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