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ANSA Rassegna Stampa
16.02.2017 I muri che non interessano ai media
La storia del campo profughi in Libano

Testata: ANSA
Data: 16 febbraio 2017
Pagina: 15
Autore: Lorenzo Trombetta
Titolo: «Libano: Fatah, 100.000 imprigionati in campo profughi. Sono ripresi i lavori per la costruzione del muro a Ayn Helwe»

Riprendiamo da ANSA la breve "Libano: Fatah, 100.000 imprigionati in campo profughi. Sono ripresi i lavori per la costruzione del muro a Ayn Helwe" di Lorenzo Trombetta.

La notizia riportata da Ansa riguarda il muro edificato in un campo profughi - ormai una vera città - vicino a Sidone, in Libano. I diritti dei palestinesi nei Paesi arabi sono da sempre inesistenti, in modo da trasformare i campi profughi in centrali di indottrinamento al terrorismo, da utilizzare nella guerra contro Israele.

Ecco la breve:

 Immagine correlata
La città/campo profughi di Ayn al-Helwe

(ANSAMed) - BEIRUT, 15 FEB - Circa 100mila persone, per lo più palestinesi ma anche rifugiati siriani e immigrati di varie nazionalità, stipati nel più affollato campo profughi del Libano, rischiano di rimanere imprigionati nella malsana baraccopoli a sud di Beirut. Mentre a Washington è in corso il primo incontro tra il presidente americano Donald Trump e il premier israeliano Benyamin Netanyahu, in Libano si è diffusa la notizia della ripresa della costruzione di un muro "di sicurezza" attorno al campo di Ayn al Hilwe, alla periferia della città portuale di Sidone, 40 km a sud della capitale. L'allarme è stato lanciato da Munir Miqdah, vice comandante delle forze di sicurezza palestinesi in Libano ed esponente di spicco di Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas). Miqdah ha annunciato le sue dimissioni da responsabile del comitato congiunto della sicurezza per protestare, tra l'altro, proprio per la ripresa dei lavori. La costruzione del muro, che dovrebbe essere protetto da telecamere e rafforzato da torrette d'avvistamento in cemento armato e reticolati elettrificati, erano cominciate a metà novembre scorso. Ma erano state sospese dopo le forti proteste in Libano.

In Libano sono registrati dall'Onu circa 450mila palestinesi, arrivati nel paese dei Cedri sin dal 1948. Ma stime non ufficiali parlano di decine di migliaia di rifugiati in più. Solo ad Ayn al Hilwe ne abitano circa 70mila (l'Onu ne recensisce 54mila), a cui si sono aggiunti dal 2012 circa 10mila rifugiati siriani in fuga dalla guerra. Nel campo il costo degli affitti delle baracche e delle case abusive è più basso rispetto alla vicina Sidone. Per questo vi abitano numerosissimi immigrati provenienti da paesi arabi, dal Corno d'Africa e dal sud-est asiatico. Il perimetro del campo è già da decenni circondato da un muro di cinta e dal filo spinato. E l'accesso nell'agglomerato è normalmente controllato dall'esercito libanese e dal comitato di sicurezza inter-palestinese. Questo è stato formato nuovamente, con poteri maggiori, nel 2014, quando si erano diffuse notizie della presenza ad Ayn al Hilwe di cellule dell'Isis e di gruppi qaidisti. Le ragioni di "sicurezza" non nascondono però la percezione, diffusa in molti palestinesi e libanesi, che il muro in costruzione assomigli molto ai "muri di separazione" eretti da Israele attorno ai territori palestinesi di Gaza e Cisgiordania. (ANSAMed).

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