Riprendiamo l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "Doppia cittadinanza: risposta a Marine Le Pen", uscito sul suo Blog.
Fiamma Nirenstein
Marine Le Pen
Quando la signora Le Pen dice che poiché la cittadinanza israeliana comunque segnerebbe uno sgarro rispetto all’idea che un cittadino europeo debba avere soltanto la cittadinanza europea e che sarà proibito ai francesi avere i due passaporti francese e israeliano, da un segnale molto allarmante rispetto alle sue dichiarazioni di affidabilità a fronte dei sospetti di antisemitismo che si possono ragionevolmente attribuire a lei, il suo partito, la sua stessa famiglia.
Infatti una discriminazione, qualsiasi discriminazione, nei confronti di un Paese, di un’etnia, di una religione, devono, per essere accettati da uno schieramento democratico come quello cui la Le Pen dice di appartenere, partire da una motivazione concreta, sostanziale, storica. A me, pluralista e sempre impegnata nel campo dei diritti umani, occorre uno sforzo notevole per capire cosa fa Trump quando blocca l'ingresso ai detentori di certi passaporti: ma sono pronta a ragionare con calma e con comprensione sul fatto che Donald Trump, con cui comunque si può essere in disaccordo, ritenga opportuna l’esclusione di alcuni Paesi islamici dall’ingresso negli USA: Trump la spiega col fatto che gli islamici, ed è vero, sono stati negli ultimi anni un pericolo sostanziale nell’ambito del terrorismo antioccidentale.
Invece l’esclusione di Israele dall’ambito del le nazioni con le quali si può avere un patto di doppia cittadinanza ha un carattere puramente ideologico, non sostanziale, è inspiegabile se non con un'ignobile mossa politica di captatio benevolentiae verso il ventre antisemita francese: infatti non c'è ragione al mondo di impedire una doppia cittadinanza francese-israeliana, non c’è nessun pericolo per la sicurezza né per l'identità francese in un cittadino israeliano; la sua religione, la sua ideologia, la sua storia sono chiaro segnale di amichevolezza, quasi di appartenenza (si è parlato tante volte, Pannella ne era l'alfiere) all’Europa stessa. Tanto meno ha un senso proibirgli la kippà, cui si sa benissimo che il Popolo Ebraico è legato da un impegno identitario imprescindibile.
Allora bisogna dedurre che la Le Pen ha una preclusione ideologica verso Israele: non è dunque sincera quando dice che l’antisemitismo è retaggio paterno con cui lei non ha niente a che fare. Oppure è la sua passione per l’Europa, davvero mai percepita prima, che le fa velo? Strano, perché davvero l’Europa lei mostra in tante circostanze di non poterla soffrire. In sostanza c’è un elemento di smascheramento nella sua dichiarazione che dà da pensare: c’è il rischio che l’anti-islamismo delle nuove destre europee sia contaminato da un dato ideologico come sostiene la sinistra, e questo certo con gli ebrei non va. E' antisemitismo, e lo combatteremo.
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