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Informazione Corretta Rassegna Stampa
05.02.2017 Come incominciare a presentare correttamente la questione palestinese
Analisi di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 05 febbraio 2017
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «Come incominciare a presentare correttamente la questione palestinese»

Come incominciare a presentare correttamente la questione palestinese
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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L’arrivo di una nuova amministrazione può avere subito successo applicando misure relativamente semplici.
L’amministrazione Trump può riuscirci con alcuni atti riguardanti decenni di comportamenti negativi e di propaganda ingannevole della parte palestinese.
Un primo passo può essere l’avviso all’Autorità palestinese che l’amministrazione Usa bloccherà i finanziamenti se non verranno cambiati i nomi delle strade e delle istituzioni dedicati a chi aveva assassinato cittadini americani.
“Palestinian Media Watch” può fornire la lista con tutti i nomi all’amministrazione. Da questa fonte ecco alcuni esempi:

Abu Iyah era il capo del movimento terrorista “Settembre Nero”. Fra i tanti atti terroristici, aveva assassinato due diplomatici americani. Lo stadio sportivo di Tulkarem, finanziato da USAID porta il suo nome.
Abu Jihad, fondatore di Fatah e vice di Yasser Arafat, aveva organizzato l’attacco a un autobus lungo la costa israeliana, uccidendo 37 civili. La fotografa americana Gail Rubin, era fra le vittime. Nel 2010 una piazza di Ramallah porta il suo nome. Dalal Mughrabiwas, apparteneva al commando che aveva attaccato l’autobus. Fu lei stessa a uccidere Gail Rubin. Una piazza a Ramallah, una scuola femminile e un nido d’infanzia a Hebron sono alcuni dei luoghi dove il suo nome viene onorato. USAID, attraverso ANERA (American Near East Refugee Aid) ha finanziato la costruzione della scuola.

 L’effetto sulla società palestinese, se l’Anp provvederà a cambiare i nomi, sarebbe significativo. La popolazione palestinese capirebbe che è finito il tempo del ‘tutto va bene’, con un nuovo Presidente Usa che rispetta il proprio paese.
Alla fine del suo mandato, Obama ha donato alla Anp più di 200 milioni di dollari, mentre avrebbe dovuto sapere che andavano a chi onorava gli assassini di americani; si dovrebbe chiedere alla amministrazione Obama perché non se ne sia preoccupata.

 Un second passo della amministrazione americana potrebbe essere la richiesta di sostituire i nomi delle strade e delle istituzioni intitolate agli assassini di civili israeliani. L’amministrazione Trump è contro il terrorismo, dunque perchè sostenere chi onora i terroristi? Con l’occasione all’Anp si dovrebbe chiedere la cancellazione del nome di Saddam Hussein ovunque sia stato apposto, compresi una piazza a Jenin e una scuola nel villaggio Jaabad nel West Bank.
Se l’Anp si rifiutasse di cancellare i nomi degli assassini che hanno ucciso americani, gli Stati Uniti non solo dovrebbero bloccare tutti i finanziamenti, ma dovrebbero anche esercitare pressioni sui paesi NATO affinchè interrompessero anche loro ogni finanziamento a una entità che onora chi uccide americani.
Ben pochi paesi potrebbero rifiutarsi di fronte a una richiesta così ragionevole.

Un altro passo dovrebbero compierlo alcuni personaggi chiave della nuova amministrazione nel chiedere una nuova definizione per i 5 milioni di rifugiati palestinesi. È illogico che ci sia un nome speciale per definire i rifugiati palestinesi. Invece si dovrebbe usare la normale dicitura delle UNHCR ( UN Refugee Agency). Sono circa 50.000 i palestinesi che possono essere classificati in questo modo: ‘rifugiati perché obbligati a lasciare il proprio paese a causa di persecuzioni, guerra o violenza. Minorenni o persone a carico possono definirsi in quanto “rifugiati successivi”, ma non gli si può concedere lo stato di rifugiati secondo la definizione del UNHCR.
La maggior parte oggi dei rifugiati palestinesi sono discendenti di rifugiati. In più, una accoglienza in un altro stato è uno dei principi di UNHCR, lo stato di rifugiato non viene più applicato a chi “ è riconosciuto dalle autorità competenti del paese in cui è residente, avendo diritti e doveri legati al possesso della nazionalità del paese”, In contrasto, l’obiettivo e i compiti dell’UNRWA includono tra i rifugiati anche i palestinesi inseriti in altri paesi. Molti si sono cittadini in altri paesi, tra cui la Giordania, oppure considerati cittadini della Anp, eppure l’UNRWA li considera ancora rifugiati. I negoziati israelo-palestinesi sono fermi anche per le richieste fittizie legate alla definizione immutabile di rifugiati avanzate dai palestinesi.

 Ci sarebbero molti altri esempi da aggiungere a quelli elencati. Che dovrebbero essere graditi da una amministrazione pragmatica come quella nominata da Trump, che – in termini economici- produce un ottimo risultato con un minimo sforzo: ciò che sognano tutti gli investitori.

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Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte, recensita alla pagina http://jcpa.org/book/the-war-of-a-million-cuts-the-struggle-against-the-delegitimization-of-israel-and-the-jews-and-the-growth-of-new-anti-semitism/


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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