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Il Manifesto Rassegna Stampa
31.01.2017 Manovre militari anti Iran: il lamento di Michele Giorgio
Per le notizie migliori oggi sfogliare il Manifesto

Testata: Il Manifesto
Data: 31 gennaio 2017
Pagina: 4
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Manovre militari anti-Iran, tutti schierati in Bahrain»

Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 31/01/2017, a pag. 4, con il titolo "Manovre militari anti-Iran, tutti schierati in Bahrain", il commento di Michele Giorgio.

Per leggere le notizie migliori oggi dobbiamo sfogliare il Manifesto. Non è un invito a comprare il quotidiano comunista, ma un modo per sottolineare l'atteggiamento triste e remissivo di Michele Giorgio dall'ingresso alla Casa Bianca di Trump. Che qualcosa cominci a muoversi contro l'Iran degli ayatollah? Sì, l'entrata in scena della Gran Bretagna con le sue navi nel Golfo Persico. Un altro effetto positivo della partnership May-Trump.

Ecco l'articolo:

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Michele Giorgio

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Il Bahrain

Si chiamano "Unified Trident" e si svolgeranno da oggi davanti alle coste del Bahrain. quindi non lontano da quelle iraniane, le manovre navali che vedranno la Marina britannica guidare per tre giorni navi da guerra americane, francesi e australiane. Obiettivo principale è simulare un attacco all'Iran, con il rischio di aggravare la tensione nel Golfo, salita da quando Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti e ha caratterizzato i suoi primi giorni alla Casa Bianca con una raffica di decreti esecutivi, tra cui il «muslimban». Le manovre inviano un avvertimento a Tehran, in linea con l'approccio duro che tanto piace al Segretario alla difesa Usa James Mattis, uno dei comandanti militari americani che avrebbero fatto la guerra all'Iran e non certo firmato l'accordo sul nucleare voluto dall'ex presidente Obama.

II Golfo di recente è stato teatro di diversi episodi che hanno fatto temere una escalation dalle conseguenze devastanti. Ad inizio gennaio il cacciatorpediniere USS Mahan ha sparato colpi di avvertimento in direzione di quattro motovedette iraniane. La stessa unità assieme alla USS Hopper, alla nave ammiraglia britannica HMS Ocean e al cacciatorpediniere HMS Daring, alla fregata francese FS Forbin e a unità da guerra australiane, prenderà parte a "Unified Trident". Non è chiaro se Trump e il re saudita Salman abbiano discusso delle manovre militari nel Golfo nella telefonata di domenica. In questo quadro il minuscolo Bahrain, che ospita la V Flotta Usa e il Navcent (United States Naval Forces Central Command) rivestirà un molo strategico ancora più importante.

E re Hamad bin Isa al Khalifa, già protetto dalla monarchia saudita e dagli altri petromonarchi, potrà garantirsi il silenzio di Washington Londra e delle altre capitali occidentali sui crimini che commette contro i suoi sudditi. Proprio ieri a Manama sono divampati nuovi scontri, tra manifestanti e polizia, durante la prima udienza del processo che vede sul banco degli imputati il leader religioso sciita Isa Qasim, accusato di essere «agente» dell'Iran. Accusa che re Hamad rivolge a tutti gli oppositori per guadagnarsi il sostegno di Riyadh e Occidente. La frustrazione della popolazione, in maggioranza sciita. cresce e qualcuno ha già preso le armi. Due giorni fa un poliziotto è stato ucciso in un agguato delle "Brigate Ashtar", sedicente gruppo armato sciita che ha già rivendicato altri attacchi.

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redazione@ilmanifesto.it

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