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L'impatto della Shoah nelle società occidentali del dopoguerra Analisi di Manfred Gerstenfeld (Traduzione italiana di Giorgio Berruto) http://www.jpost.com/Opinion/The-Holocausts-impact-in-postwar-societies-479582
La Shoah ha avuto grande impatto in molti aspetti delle società occidentali del dopoguerra. L'approssimarsi del Giorno della Memoria è un'occasione per trattare l'argomento. Una ragione importante dello scarso impatto di questa ricorrenza è che è soverchiata dalla Shoah stessa. La storia della Shoah si interseca con stragi, uccisioni industriali di massa, assassini e genocidi in molti Paesi con milioni di vittime. Se visto a paragone di questo scenario estremamente violento e tragico, l'impatto multidisciplinare della Shoah, con la sua difficoltà a tenere insieme aspetti molteplici, riceve meno attenzione, anche se i molti aspetti del suo impatto meritano considerazione specifica. In molti campi di studio le ricerche sul dopo Shoah sono rilevanti. E' stato pubblicato un enorme numero di libri e studi sull'influenza della Shoah sulle società del dopoguerra. Ci sono molti aspetti di grande interesse nell'epoca successiva alla Shoah. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo è una conseguenza diretta della Shoah, come lo è la Convenzione dell'Onu sui genocidi. Un effetto primario della Shoah è costituito dalle trasformazioni nel mondo religioso. Dopo la Seconda guerra mondiale la Chiesa cattolica ha cambiato profondamente le proprie posizioni verso gli ebrei. Nel 1965 una dichiarazione di Papa Paolo VI, "Nostra Aetate" ("Nei nostri tempi") ha rappresentato un cambiamento delle posizioni teologiche della Chiesa verso i non ebrei. I Papi hanno parlato in modo diverso degli ebrei negli ultimi 50 anni di quanto avessero fatto i loro predecessori. Similmente, molte Chiese protestanti hanno chiesto scusa per il loro atteggiamento verso gli ebrei prima e durante la guerra. La Shoah ha sollevato molte questioni morali. L'etica dell'obbedienza ne è un esempio. Molti criminali nazisti hanno affermato di aver semplicemente seguito gli ordini. Questo ha fatto emergere il problema fondamentale di che cosa fa sì che le persone eseguano gli ordini criminali dei loro superiori e in che misura questo possa essere previsto ed evitato in futuro. Le molte esperienze traumatiche dei sopravvissuti hanno condotto a un progredire dei trattamenti psicosociali, inclusi i traumi non derivati dalla Shoah. Gli epigenetisti stanno studiando oggi se i traumi della Shoah possono essere trasmessi da una generazione all'altra geneticamente. Ci sono numerose altre questioni che riguardano i sopravvissuti, che interessano il mondo ebraico e le società nel loro insieme. Le riparazioni e la loro gestione è un esempio tipico del differente atteggiamento dei Paesi occupati dalla Germania. Uno studio di Sidney Zabludoff mostra che solo il 20% dei beni rubati agli ebrei prima e durante la Seconda guerra mondiale fu restituito. Inoltre, non può esserci un dibattito sulle riparazioni senza fare riferimento alla colpa. Ci si potrebbe chiedere perché alcune Nazioni occupate dalla Germania abbiano chiesto scusa negli ultimi decenni per il comportamento dei loro cittadini verso gli ebrei durante la guerra. Altre, come la Francia, hanno limitato gli sforzi al tentativo di descrivere in modo veritiero il loro passato di guerra. Unici tra i Paesi occidentali, i Paesi Bassi hanno opposto senza interruzione un rifiuto all'ammissione di ogni colpa. Ricordare che cosa è accaduto durante la Seconda guerra mondiale è anche un importante aspetto del dopo Shoah. Numerosi monumenti e memoriali per gli ebrei assassinati all'inizio sono stati edificati in sinagoghe, centri ebraici e cimiteri. Solo decenni più tardi hanno trovato spazio nei luoghi pubblici. Ci sono libri sul design e l'architettura di monumenti e musei della Shoah nelle varie città. Va ricordato che il regime comunista negò ogni differenziazione tra vittime ebree e non ebree. Legati alla Memoria sono anche i resti dei campi stessi. E'scavando nel campo di sterminio di Sobibor che gli archeologi hanno trovato le camere a gas. Anche la filosofia è influenzata dalla Shoah. "Mai più" è diventato uno slogan vuoto? Il filosofo più importante per la riflessione sulla Shoah, Emil Fackenheim ha affermato che in aggiunta ai 613 precetti della legge ebraica, ce n'è un 614°: il dovere di ricordare. Tuttavia, il filosofo Shmuel Trigano sostiene che il modo in cui la shoah viene rappresentata in Francia conduce a una distorsione strutturale dell'identità ebraica. E come mai, anziché svanire, la menzione della Shoah è aumentata negli ultimi anni nel dibattito pubblico? Nelle società del dopoguerra la distorsione della Shoah è divenuta argomento rilevante. Spesso il centro dei dibattiti è sulla negazione della Shoah stessa. Ancora più importante è l'inversione della sua storia, paragonando Israele ai nazisti. Almeno centocinquanta milioni di cittadini dell'Unione Europea ritengono che Israele conduca una guerra di sterminio contro gli arabi palestinesi - una posizione assurda. Molti romanzi sono stati scritti sulla Shoah. La poesia più conosciuta è probabilmente "Fuga di morte", di Paul Celan, con la penetrante sentenza "la morte è un maestro tedesco". Esiste anche analisi letteraria dei romanzi sulla Shoah. Questo è solo una piccola scelta di un argomento su cui esiste una panoramica a più dimensioni. Solo quando le università cominceranno a guardare agli studi dopo la Shoah come a un insieme sistematico, acquisiremo più strumenti per meglio comprenderne gli sviluppi nel nostro caotico mondo di oggi.
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