Riprendiamo da ITALIA OGGI, a pag. 14, con il titolo "Università dedicata a un razzista", il commento di Roberto Giardina.
Roberto Giardina
L'università di Greifswald
Probabilmente pochi sapranno collocare sulla carta geografica Greifswald. E una cittadina universitaria, sul Baltico, poco più di 50 mila abitanti, nel Mecklemburg Vorpommern, la Pomerania anteriore, Land settentrionale della scomparsa Germania comunista, Ddr. Oltre un quarto della popolazione lavora direttamente o collabora con il locale ateneo. La settimana scorsa l'Università, con due secoli e mezzo di vita, ha cambiato il nome, tra molte proteste: nel 1933, nel primo anno del Reich nazista, era stata dedicata al poeta e saggista Ernst Moritz Arndt, per volere di Hermann Göring.
Arndt, conosciuto in Italia solo dai germanisti, presumo, è un poeta apprezzato in vita per i suoi versi nazionalisti, e per le sue tirate razziste e antisemite. Piaceva a Göring, e si può capire, ma perché anche sotto la dittatura comunista non si è voluto cambiare nome? Ci si è riusciti a fatica solo a 28 anni dalla caduta del Muro. La decisione è stata approvata con i due terzi dei voti delle autorità accademiche. Molti cittadini hanno protestato con lettere ai giornali. L'AfD, l'Alternative für Deutschland, il movimento populista contro l'Europa e i profughi, diventato il terzo partito a pochi mesi dal voto di settembre, si è dichiarato contrario.
Arndt, era nato sulla vicina isola di Rügen, prima della rivoluzione francese, nel 1769, da una famiglia benestante. Studiò teologia all'Università di Greifswald, per poi passare a Jena dove venne affascinato dal pensiero di Fichte. Divenne famoso per le sue liriche contro Napoleone, e per i suoi scritti a favore della nascita di una grande Germania. Un romantico in un'epoca in cui prevaleva lo spirito nazionalistico. Preferiva scrivere teutsche, e non deutsche, all'antica maniera, sosteneva che i suoi tedeschi erano una razza pura che non si sarebbe lasciata imbastardire mischiandosi a genti inferiori. Come i francesi, che odiava, sotto umani, esattamente come gli ebrei. «Il sangue tedesco e il sangue semita non dovranno mai mescolarsi», ammoniva.
Viaggiò molto per l'Europa, anche in Italia, e finì per insegnare all'Università di Bonn, finché i suoi scritti furono vietati e lui licenziato. Morì nel 1860, e non poté veder realizzato il suo sogno, la nascita della grande Germania, grazie a Bismarck. Un martire della Vaterland teutonica, una gloria nazionale per la sua regione natale. E dal 1973 tutti i tentativi di ribattezzare l'ateneo erano falliti. Adesso si tornerà alle origini, semplicemente a Universität Greifswald. «Un brutto segnale per i nostri tempi», commenta l'AfD. La rinuncia al nome di Arnd costerà all'ateneo almeno 300 mila euro per mancate sovvenzioni.
Contro il poeta del Baltico hanno votato docenti che vengono da altre località dell'Ovest, appoggiati da studenti venuti da fuori, che al termine dei corsi lasceranno Greifswald, denunciano i populisti. Ma si può difendere Arndt, considerato da Hitler uno dei suoi padri spirituali? La Germania Est nata dalla guerra cercava le sue radici, chiuse gli occhi su Arndt, e riuscì a far passare per comunista perfino Federico II, der Alte Fritz. Il re di Prussia, ricordavano i libri di scuola oltre il Muro, sosteneva che «ognuno ha diritto di essere felice su questa terra». Un marxista a sua insaputa.
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