Pubblichiamo la lettera inviata al Presidente degli Usa Donald Trump da 23 personalità americane di grande rilievo, e condivisa dagli iraniani in esilio. E' importante ascoltare la voce degli iraniani in esilio in Italia. Gli iraniani in Italia evitano di firmare la lettera perché il nostro è per loro un Paese a rischio da questo punto di vista (diversamente accade in America, dove a ciascuno è garantita la possibilità reale di esprimersi senza temere conseguenze).
Ecco la lettera, segue l'elenco dei firmatari:
Una manifestazione a Roma dei dissidenti iraniani in Italia contro il regime degli ayatollah
Comunicato Stampa
Contatto: Colonnello (in congedo) Wes Martin, 716-372-0683
Lunedì, 15 Gennaio 2017
Lettera al Presidente eletto degli Stati Uniti
Raccomandazioni per la Revisione della Politica nei confronti dell'Iran
Un gruppo di 23 illustri americani, tra cui ex-alti ufficiali militari, esponenti civili e governatori americani, hanno inviato alla futura Amministrazione Trump una lettera dettagliata riguardante il fallimento della politica estera del Governo degli Stati Uniti nei confronti del governo fondamentalista dell'Iran, le mancanze del Joint Comprehensive Program of Action (JCPOA) e le raccomandazioni per un cambio di politica che preveda l'apertura di un dialogo con il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI).
Come si afferma in questa lettera “il Presidente Obama ha espresso la speranza che i negoziati sul nucleare inducano i leaders iraniani ad agire con maggiore considerazione degli interessi americani. È ormai chiaro che i leaders iraniani non hanno dimostrato alcun interesse nel contraccambiare l'apertura americana oltre i termini del JCPOA, che gli hanno assicurato ricompense significative. Con il loro altissimo tasso di esecuzioni in patria, la distruttiva guerra settaria a sostegno del regime di Assad in Siria e le milizie sciite in Iraq, i governanti iraniani hanno colpito direttamente gli interessi, le politiche e i principi degli Stati Uniti e quelli dei nostri alleati e amici in Medio Oriente”.
La lettera continua dicendo: “Per ripristinare l'influenza e la credibilità americana nel mondo, gli Stati Uniti devono rivedere una politica basata su norme e principi universalmente condivisi, che riflettano gli ideali di pace e di giustizia. Una politica che sottolinei e richieda la fine delle violazioni dei diritti umani in Iran e le azioni ostili nella regione attirerà un vasto appoggio e genererà l'influenza necessaria contro il comportamento minaccioso dell'Iran”.
Nella documentazione allegata a questa lettera, gli autori hanno espresso il loro appoggio al piano in 10 punti per il futuro dell'Iran da tempo promosso da Maryam Rajavi, la Presidente eletta del CNRI che, affermano, “ristabilirà la legittimità politica attraverso il suffragio universale, la garanzia dei diritti di tutti i cittadini, in particolare quelli delle donne e delle minoranze, porrà fine ai crudeli eccessi della magistratura e ristabilirà lo stato di diritto, porrà fine all'incubo della dittatura fondamentalista islamica separando nuovamente la chiesa dallo stato, proteggerà i diritti di proprietà, promuoverà le pari opportunità e la protezione ambientale e ultimo, ma certamente non ultimo, promuoverà un Iran non nuclearizzato, privo di armi di distruzione di massa”.
La lettera e’ stata firmata da :
Amb. J. Kenneth Blackwell – Ex-Rappresentante U.S.A. alla Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite Generale (in congedo)
James L. Jones ‐ Ex-Comandante del USMC, Comandante della NATO, Consigliere del Presidente sulla Sicurezza Nazionale
Edward Rendell ‐ Ex-Governatore della Pennsylvania, Presidente di DNC
Lincoln P. Bloomfield, Jr. - Ex-Inviato Speciale ed Assistente del Segretario di Stato
Robert Joseph – Ex-Sottosegretario di Stato per il Controllo delle Armi e la Sicurezza Internazionale
Tom Ridge – Ex-Governatore della Pennsylvania, Segretario per la Sicurezza Interna
Linda Chavez ‐ Ex-Assistente del Presidente per le Relazioni Pubbliche, Presidente del Centro per le Pari Opportunità
On. Patrick Kennedy – Ex-Deputato al Congresso per il Rhode Island
John Sano ‐ Ex-Vice Direttore del National Clandestine Service della CIA
Gen. (in congedo) James Conway – Ex- Comandante del Corpo dei Marines americano
Joseph I. Lieberman – Ex-Senatore del Connecticut Generale (in congedo)
Hugh Shelton ‐ Ex-Presidente dello Stato Maggiore Congiunto U.S.A.
Lt. Gen. (in congedo) David Deptula – Ex-Vice COS per Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione della U.S. Air Force Colonnello (in congedo) dell'Esercito degli Stati Uniti
Wesley M. Martin – Ex-Comandante dell'Esercito U.S.A. per Campo Ashraf, Alto Ufficiale dell'Antiterrorismo – Iraq
Eugene R. Sullivan – Giudice Federale in pensione
Louis J. Freeh – EX-Direttore dell'FBI
R. Bruce McColm ‐ Presidente dell'Istituto per le Strategie Democratiche
Raymond Tanter ‐ Ex-Rappresentante Personale del Segretario alla Difesa nei negoziati sul Controllo delle Armi
Rudy Giuliani ‐ Ex-Sindaco di New York City e Candidato alle presidenziali
Michael B. Mukasey ‐ Ex-Procuratore Generale degli Stati Uniti
Robert Torricelli ‐ Ex-Senatore del New Jersey
Mitchell B. Reiss (in pensione)‐ Ex-Ambasciatore, Inviato Speciale per il Processo di Pace in Irlanda del Nord Generale (in congedo)
Charles (Chuck) Wald ‐ Ex-Vice Comandante del Comando U.S.A. in Europa