Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 21/01/2017, a pag.30, un avviso che annuncia la sostituzione di Igor Man con Carlo Casalegno nel titolo di un Premio che il quotidiano torinese attribuisce ogni giorno a un proprio giornalista.
Arafat /Igor Man(zella), stessa pasta
A parte il fatto -di per sè senza senso - di premiare a rotazione tutti i giornalisti per svolgere i loro lavoro, dalla firma più illustre all'ultimo praticante, abbiamo sempre trovato di bassissimo livello la scelta di titolarlo a Igor Man, il sodale di Arafat, che ha incluso la Stampa fra i giornali con la peggiore disinformazione su Israele. Invece il suo nome è rimasto in quell'angolo nella pagina delle lettere, inamovibile. Oggi, finalmente, viene sostituito con il nome di Carlo Casalegno, ucciso dal terrorismo rosso (il colore l'abbiamo aggiunto noi) durante la stagione dei 'compagni che sbagliano'. Pur non condividento la rubrica, almeno leggiamo un nome che è doveroso ricordare, quello di Carlo Casalegno.
Ecco il testo:
Da oggi il premio de 'La Stampa' che ogni settimana viene assegnato ad un giornalista prende il nome di Carlo Casalegno, il vice direttore del nostro nostro quotidiano modello di passione e rigore nella descrizione dei fatti nonchè simbolo dei valori della Costituzione repubblicana che difese al prezzo della vita, cadendo vittima del terrorismo di 40 anni fa.
Il Premio Carlo Casalegno, il riconoscimento intitolato alla memoria del vicedirettore del giornale simbolo dei valori della Costituzione e vittima del terrorismo, che la direzione de «La Stampa» assegna al giornalista che più si è messo in evidenza, questa settimana va a Maurizio Tropeano, della Cronaca di Torino, per l’articolo sui rincari degli abbonamenti per i pendolari dei Frecciarossa di Trenitalia.
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