Gli ipocriti a raduno oggi a Parigi
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
Michelle Mazel Due dei 72
Nuovo attentato a Gerusalemme. Ancor più micidiale dei precedenti. L’8 gennaio scorso un camion si è lanciato contro dei giovani allievi dell’IDF in corso di formazione , che non appartenevano a unità combattenti: tre ragazze e un ragazzo sono morti e i feriti sono stati una quindicina. La tecnica purtroppo non è nuova, ma risale agli anni ’30. Allora si trattava di banditismo: piombare con un mezzo su un edificio (banca, gioielleria o altro negozio) per forzarne l’ingresso e accaparrarsi il contenuto. Il Dipartimento americano della sicurezza interna, solo nel 2010 ha citato per la prima volta l’utilizzo di questa tecnica per scopi terroristici. Eppure all’epoca, Israele aveva già subìto almeno una ventina di attacchi di questo genere: per fortuna non tutti avevano avuto successo. E in seguito, purtroppo, ce ne sono stati molti altri. Fino ad oggi, questa forma particolarmente barbara di terrorismo, non aveva minimamente suscitato indignazione all’estero. Così il quotidiano Le Monde del 6 novembre 2014 riportava: ” Il 5 novembre Israele ha vissuto un’esplosione di violenza con l’assalto di un veicolo usato come ariete, che ha fatto un morto a Gerusalemme, e dieci ore più tardi, un’auto nello stesso modo, a Sud di Betlemme, nella Cisgiordania occupata, ha ferito tre soldati israeliani. Questi attacchi si sono verificati mentre violenti scontri avvenivano sull’area sensibile della Spianata delle Moschee a Gerusalemme”. Abbiamo capito: si tratta di una reazione ben comprensibile. Il grande quotidiano francese si rioccupa del problema il 15 luglio 2016 con un titolo edificante: “ Il veicolo d’assalto, regolarmente utilizzato da dei palestinesi contro gli israeliani ”. Non c’è alcuna condanna. E’ vero che il 15 luglio 2016 non si era ancora capito che quel che era successo la sera prima a Nizza, fosse ascrivibile allo stesso terrorismo. In modo più o meno sottile, Israele è sempre ritenuto responsabile degli attentati che colpiscono i suoi cittadini, militari o civili. La Risoluzione del Consiglio di Sicurezza adottata tra gli applausi il 24 dicembre scorso non fa che insistere sullo stesso tasto. Questo significa che alcuni vi hanno potuto vedere una legittimazione al terrorismo? E’ evidente che se l’Autorità palestinese si guarda bene dal condannare l’attentato mentre a Gaza la notizia ha prodotto esplosioni di gioia, i Paesi che ancora ieri mettevano alla gogna Israele e condannavano senza riserve lo Stato ebraico, oggi sono ansiosi di porgere le loro condoglianze. Avranno la coscienza sporca? Il Dipartimento di Stato americano condanna “l’efferato attentato” e aggiunge che “ non esistono giustificazioni a questi attacchi brutali che non hanno alcun senso”. Meglio ancora, questo Dipartimento diretto da John Kerry condanna “l’apologia del terrorismo”. La Casa Bianca insiste e fustiga con toni duri il vile attacco … François Hollande non è da meno e condanna “Un odioso attentato”. Ed aggiunge: “la Francia ricorda il suo attaccamento alla sicurezza d’Israele e proseguirà senza tregua la sua lotta contro il terrorismo”. Dovremo forse aspettarci che la Conferenza sul Medio Oriente che si tiene oggi a Parigi, sarà dedicata a porre termine a questa piaga? Ma siamo seri!