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Informazione Corretta Rassegna Stampa
12.01.2017 'Un ebreo livornese a Tunisi', di Elia Boccara
Recensione di Giorgia Greco

Testata: Informazione Corretta
Data: 12 gennaio 2017
Pagina: 1
Autore: Giorgia Greco
Titolo: «'Un ebreo livornese a Tunisi', di Elia Boccara»

Un ebreo livornese a Tunisi
Elia Boccara
Giuntina euro 15

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La copertina

Dopo l’appassionante narrazione di Raphael Luzon in “Tramonto libico” e la storia coinvolgente raccontata da Ygal Leikin nelle pagine di “Una vita qualunque”, la collana Vite della casa editrice Giuntina si arricchisce di una nuova opera, “Un ebreo livornese a Tunisi” di Elia Boccara. Autore di “In fuga dall’Inquisizione” e “L’invenzione marrana” entrambi editi da Giuntina, Elia Boccara apre il suo cuore al lettore consentendogli di entrare in punta di piedi nella vita di un ebreo di lontane origini iberiche, nato a Tunisi in epoca fascista che dopo mille peripezie giunge in Italia, un luogo da lui molto amato, dove si laurea in Storia e Filosofia. Il libro si apre con una lunga e accurata disamina sulla vita dei suoi antenati, i Valensi e i Boccara, stabilitisi in Tunisia nel XVII secolo, alcuni dei quali si misero al servizio della Francia che per lungo tempo fu potenza coloniale in Tunisia, mentre altri al tempo dell’Unità d’Italia presero la cittadinanza tricolore. Una famiglia che, nonostante la mescolanza di affetti e rivalità politiche, rimase salda nell’attaccamento a Israele.

Il fascismo fu l’humus dei primi anni di infanzia dell’autore che, pur vivendo il trauma delle leggi razziali, potè frequentare la scuola italiana di Tunisi rimasta aperta agli ebrei. Fra piccoli soprusi da parte di qualche compagno e la dedizione del maestro Repetto, Elia Boccara racconta con stile affabulatorio quegli anni che videro prima l’arrivo degli anglo-americani, accolti festosamente, e poi l’inizio di umiliazioni contro gli ebrei italiani da parte dei francesi. Costretto a lasciare il paese insieme ad altri europei dopo l’indipendenza, per il protagonista inizia un lungo viaggio spirituale e intellettuale che lo porterà, senza risparmiargli lutti familiari, ad una profonda crescita interiore; un percorso non scevro da ostacoli che troverà il suo compimento, dopo un forzato ritorno in Tunisia, nella scelta di stabilirsi in Italia.

Affidandosi, oltre che ai propri ricordi, anche a ricerche d’archivio Elia Boccara ci regala un diario appassionante ricco di aneddoti familiari, di riflessioni sull’identità ebraica e sulle travagliate epoche storiche che hanno fatto da sfondo alla sua vita e a quella dei suoi familiari. Il risultato è un libro che mescola, con sapiente arte narrativa, il racconto delle speranze e delle aspettative di un giovane ebreo che non ha mai rinunciato ai propri ideali e all’espressione della libertà di pensiero.

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Giorgia Greco


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