Riprendiamo da AVVENIRE - Milano di oggi, 06/01/2017, a pag. 4, con il titolo "I mondi di Primo Levi in mostra", la cronaca di Andrea D'Agostino.
L'ingresso alla mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza (a Milano fino al 19 febbraio)
Primo Levi
Se questo è un uomo e La tregua sono le sue opere più note. Ma la mostra in corso al museo di Scienza e tecnologia di Milano permette di conoscere i tanti altri volti di Primo Levi (1919-1987), a partire dagli altri suoi scritti come Il sistema periodico, La chiave a stella e i racconti di fantascienza. I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza (fino al prossimo 19 febbraio) è il titolo della rassegna, realizzata dal centro internazionale di studi Primo Levi di Torino con il sostegno di Material ConneXion Italia, il patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione dell'associazione Figli della Shoah e del Memoriale della Shoah di Milano.
L'occasione della mostra è stata la recente pubblicazione della nuova edizione delle sue opere complete. Tutte biografiche, perché ripercorrono le tante tappe di una vita turbolenta dalla formazione scientifica nella Torino di fine anni Trenta all'indomani dell'approvazione delle leggi razziali, alla deportazione nel lager di Auschwitz, fino al ritorno in Italia e all'inizio della sua attività letteraria. E il percorso ripropone i suoi brani più celebri, alternati a immagini private e professionali inedite e a interviste video.
Sei le sezioni: si incomincia con Carbonio (dal titolo dell'ultimo racconto del Sistema periodico), dove si descrive il viaggio avventuroso di un atomo di carbonio nel corso dei millenni: questo racconto, immaginato già al tempo della prigionia ad Auschwitz, in mostra è presentato attraverso una ricca sequenza di tavole disegnate dall'artista giapponese Yosuke Tald. Si prosegue con II viaggio verso il nulla/Il cammino verso casa, dove una grande carta dell'Europa propone il viaggio in cui Levi fu costretto dal campo di Fossoli fino ad Auschwitz, e il successivo, lungo ritorno a casa attraverso l'Europa centro-orientale che descrisse ne La tregua. Le sezioni centrali Cucire parole e Cucire molecole illustrano le sue attività di scrittore e chimico, con la riproduzione della tavola degli elementi nell'istituto di Chimica dove studiò da ragazzo, fino alla lunga esperienza nella Siva, la fabbrica di vernici dove lavorò fino alla pensione; nella penultima parte, Homo faber, sono riprodotte alcune sue sculture in filo di rame a illustrare la relazione tra mano e cervello presente in tante opere.
Alla fine la visita diventa quasi «un giro del mondo», come sintetizzano i curatori Fabio Levi e Peppino Ortoleva. Ma il senso di questo progetto, spiegano, sta nel far scoprire allo spettatore «la coerenza che lega insieme tante avventure letterarie apparentemente distanti l'una dall'altra: i toni duri ma sempre pacati della testimonianza dell'orrore, quelli quasi mozartiani del viaggio nella materia, fino all'umorismo di altre narrazioni. Sta nel portarlo dentro il laboratorio della scrittura per visitare il mondo che è al centro di tutti gli altri, quello personalissimo di uno dei grandi della cultura del Novecento». Info e orari: www.museoscienza.org.
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