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Informazione Corretta Rassegna Stampa
02.01.2017 Rai3: quando il pregiudizio soffoca la professionalità: il caso Demichelis
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 02 gennaio 2017
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Rai3: quando il pregiudizio soffoca la professionalità: il caso Demichelis»

Rai3: quando il pregiudizio soffoca la professionalità: il caso Demichelis Commento di Deborah Fait

http://www.raiplay.it/video/2016/12/Radici-Laposaltra-faccia-dellaposimmigrazione-presenta-Palestina-24f14679-dd4b-48ef-a266-be89204369f8.html

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Davide Demichelis

E' difficile esprimere a parole quello che ho provato nel guardare il documentario "Radici, l'altra faccia dell'immigrazione, presenta Palestina" andato in onda su Rai 3 , il 30.12. Conduttore e viaggiatore Davide Demichelis. Lo schifo ha inizio subito, prima ancora di sentir parlare, con la presentazione della cartina di Israele, disegnata con un brutto e cupo colore marrone mentre i territori palestinisti sono colorati di un luminoso arancio, dove compare solamente la scritta enorme PALESTINA cosa che non lascia dubbi su come sarebbe stato condotto il documentario.

Il palestinista che accompagna Demichelis per tutta la durata del programma, si chiama Yias e con lui incomincia la serie di menzogne. Spesso mi chiedo come sia possibile che gli italiani abbiano tanta simpatia per i palestinisti e guardando questo documentario l'ho capito. E' la loro capacità di parlare sempre con un velo di pianto e di tristezza per la loro terra perduta, è la loro abilità di mentire guardando negli occhi l'interlocutore, è la straodinaria attitudine a fare le vittime travolgendo la storia. Sono dei veri artisti della recitazione e tutto questo lascia il segno su chi conosce poco o niente del problema e della storia di Israele. Il messaggio è sempre quello: Palestinisti buoni e vittime, israeliani perfidi e occupanti.

Yias racconta di essere stato costretto a lasciare Baka perchè per gli arabi israeliani c'è una dura selezione per entrare all'università. Bugia! Per ogni israeliano sia ebreo, arabo, druso o altro esiste l'esame psicometrico che diventa sempre difficle a seconda della facoltà scelta, è anche questo che rende gli accademici israeliani tra i migliori del mondo. Yias voleva fare medicina quindi non avrà superato lo psicometrico ed è andato in Italia come tanti altri. Nessuno lo ha costretto e, dal momento che nelle università israeliane studiano migliaia di arabi, significa chiaramente che sono aperte a tutti purchè superino gli esami.

Lo scopo di Yias è di far passare Israele come paese illiberale che impedisce alle vittime palestiniste di laurearsi. E ci riesce poichè Demichelis non ne sa niente, annuisce beato ad ogni menzogna, quindi non può contraddirlo. Ci riesce anche perchè racconta le sue balle senza odio, lo fa con calma, dolcezza, quasi sussurrando. Come si fa a non credegli. Che genio! Il suo paese, Baka è diviso in due dal muro salvavita, e allora devono vivere come sequestrati in casa perchè i soldati israeliani fanno le ronde per evitare le intrusioni di terroristi... Evidentemente lui considera gli attentati intrusioni. Demichelis non parla mai del motivo per cui è stato costruito il muro...lungo, secondo lui, 700 km. Bugia! Il muro di cemento esiste solo per 9 km non consecutivi ma eretto nei punti più pericolosi, evidentemente la città di Baka è in odore di terrorismo e allora c'è poco da fare le povere vittime. Se lo tengano e stiano anche molto zitti. Il resto dei chilometri è di rete altamente tecnologica.

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Una immagine della propaganda contro Israele mostra "tutta la Palestina... libera" dopo la distruzione dello Stato ebraico

Yias con voce paciosa e cantilenante dice che quel muro gli spezza il cuore. Mi dispiace tanto per lui ma senza muro sarebbero spezzate le vite degli israeliani e tra vivere e morire Israele sceglie la vita, se i palestinisti hanno scelto la morte e il terrorismo devono subirne le conseguenze. La famiglia di Yias vive nella Baka israeliana, tutti i 5 o 6 figli sono laureati e questo significa che hanno studiato nelle università israeliane e che non sono stati costretti a lasciare il loro paese come il povero incompreso Yias che, pensate un po', in Italia ha dovuto persino lavorare per pagarsi gli studi. Faceva l'aiuto cuoco e con questo lavoro, beato lui, è diventato proprietario di un ristorante a Brescia (di cucina tradizionale palestinese, dice, cioè un misto di cucina israeliana tipica, drusa e mediorientale, altro che palestinista), sponsorizza una squadra di calcio giovanile a Betlemme. Sempre beato lui, evidentemente a Brescia pagano bene! In una fabbrica di birra a Baka Demichelis ha chiesto al gestore se lavorare come arabi in Israele fosse difficile. E' stato un momento comico perchè il gestore ha fatto no colla testa e allora è immediatamente intervenuto Yias che, impedendogli di rispondere, ha snocciolato la solita tiritera che si è dura perchè bisogna ottenere i documenti e i permessi...credo che questo sia un problema internazionale ma lui lo ha fatto passare come una difficoltà dovuta al razzismo israeliano.

Finalmente Demichelis ha buttato sul piatto il terrorismo palestinista ed è incominciata la litania "quelli che fanno terrorismo non sono musulmani, lo fanno solo per mettere in cattiva luce l'islam che è pace e amore". Semplice no? Finalmente, dopo abbracci e baci con la numerosa famiglia di Yias, sono usciti da Baka e sono arrivati a Yafo, secondo Yias questa era la capitale, il sogno della Palestina...quindi possiamo capire il livello della trasmissione. Un'altra capitale, quella economica, era Nablus. Ma quante capitali hanno? Naturalmente tutto questo accadeva prima della nakba "quando la Palestina era una grande nazione" ..... poi sono arrivati gli ebrei che hanno distrutto tutto e fatto pulizia etnica. Siccome i palestinisti invece sono buoni e vanno d'accordo con tutti, con i cristiani e con gli ebrei, prima del 48, persino gli ebrei si consideravano arabi palestinesi. Questa cosa mi ha fatto andare in bestia, riescono a raggirare tutto, a mentire con una tale serenità, imbrogliano chiunque, infatti Demichelis annuiva sorridendo...ehhh persino gli ebrei si sentivano arabi palestinesi... ehhh si.... quelli si che erano bei tempi. Non so se si è reso conto dell'enormità di tale affermazione. Possibile che si bevano tutto... pensate che queste assurdità il buon Yias le racconta a Brescia e come lui migliaia di altri in tutta Italia. Gli ebrei che vivevano nel Mandato Britannico erano chiamati palestinesi perchè erano gli unici ad usufruire di questo termine, gli altri erano arabi, si autochiamavano arabi, gli inglesi li chiamavano arabi. Gli arabi si sono trasformati in palestinisti dopo il 1967, inventati da Arafat, dalla Lega Araba e dal comunismo internazionale.

Demichelis, senza mai cambiare l'espressione di dolcezza e bontà sul volto, chiede "cosa vorresti per il futuro?" Yias, fondatore a Brescia dell' associazione Italia Palestina, sai la propaganda che farà da quelle parti, risponde che il suo sogno è che la Palestina "ritorni" ad essere uno stato unico (quindi ha già cancellato Israele) e che ogni profugo possa tornare a casa sua perchè tanti palestinisti non hanno mai visto il mare. Prima del 48, continua Yias, la Palestina arrivava fino al Mediterraneo,quindi, anche il mare è loro.

Beh a questo punto, con questa mania del tutto è nostro, stiano attenti i bresciani. A conclusione, ecco che arriva l'ultima perla di questo assurdo documentario. Demichelis, con aria sognante, parla della Palestina nei testi sacri....Bibbia...Vangeli...tutti parlano della Palestina...Evidentemente il giornalista non è mai stato a catechismo. Approfittando di tanta ignoranza, interviene Yias col suo Corano che, udite udite, dedica tante pagine alla Palestina. Il Corano non nomina mai Gerusalemme che sulla Bibbia è citata più di 600 volte. Il Corano non parla della Palestina. La Bibbia e i Vangeli parlano invece soltanto di Israele, di Giudea, di Galilea mai di una Palaestina romana inventata nel 135 d.c. Poi ci interroghiamo sul perchè gli europei odiano tanto Israele e adorano i palestinesi. Sembrano usciti tutti dall'Actors Studio.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, Capitale di Israele unica e indivisibile"
"Non si chiama Cisgiordania, si chiama Giudea e Samaria"


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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