Riprendiamo dal SOLE24ORE di oggi, 31/12/2016, a pag.8, con il titolo "Su Israele Londra contro Kerry" la cronaca di Nicol Degli Innocenti.
La titolazione è eccessiva, non vediamo in una critica alle dichiarazioni di Kerry una presa di posizione che faccia dimenticare il voto della Gran Bretagna contro Israele nella risoluzione 2334. Troppo comodo, Ms May!
Se adesso farà marcia indietro sarà la benvenuta, ma deve dimostrarlo con i fatti. L'occasione c'è, a Parigi il 15 gennaio, vedremo da che parte starà l'Inghilterra.
Il testo è lontano dall'essere equilibrato nei confronti di Israele- anche le omissioni fanno parte della disinformazione- ma non avendolo scritto Ugo Tramballi, è già qualcosa.
John Kerry Theresa May
Theresa May guarda al futuro: la premier britannica si è schierata dalla parte di Israele come Donald Trump, entrando così in rotta di collisione con l'amministrazione Obama. La May ha obiettato al discorso del segretario di Stato John Kerry perchè troppo critico verso il Governo di Benjamin Netanyahu. «Non riteniamo che il modo per negoziare la pace sia focalizzarsi su una sola questione, in questo caso la costruzione degli insediamenti, quando il conflitto tra Israeliani e Palestinesi è così profondamente complesso, - recita il comunicato di Downing Street. - E non riteniamo che sia appropriato criticare la composizione del Governo democraticamente eletto di un Paese alleato». Dopo che gli Usa avevano rotto con anni di prassi, astenendosi dal voto del Consiglio di Sicurezza Onu di condanna degli insediamenti israeliani nei territori occupati, Kerry ha accusato il Governo israeliano di volerimpedire la creazione di uno Stato palestinese. Il dipartimento di Stato ha prontamente risposto alla May. «Siamo sorpresi dalle dichiarazioni della premier,datoche il discorso del segretario Kerry, che ha parlato di tutti i vari rischi per la soluzione dei due Stati, compreso il terrorismo, l'incitamento alla violenza e gli insediamenti, era del tutto in linea con la politica da lungo adottata dalla Gran Bretagna,e con il suo voto all' Onu la scorsa settimana». Il dipartimento di Stato Usa ha poi ringraziato i molti Paesi, tra i quali la Germania, la Francia e il Canada, che hanno espresso II loro sostegno per le parole di Kerry, mentre la Gran Bretagna sembra essersi allineata con la posizione fortemente pro-Israele del futuro presidente Trump. Un portavoce di Downing Street ha precisato che " Il Governo britannico continua a credere che l'unica strada per una pace duratura in Medio Oriente passi da una soluzione dei due Stati, Continuiamo a credere che la costruzione di insediamenti nei territori palestinesi occupati sia illegale, e per questa ragione abbiamo sostenuto la risoluzione 2334. Ma siamo anche convinti che gli insediamenti non siano l'unico problema in questo conflitto. Il popolo di Israele ha il diritto di vivere senza la minaccia del terrorismo"
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